Ricci, raccolte 9300 firme: no alla pesca indiscriminata
Consegnata alla Regione e al ministero dell’Ambiente la petizione pubblicata su change.org
28 ottobre 2017
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CAGLIARI. Sono state consegnate alla Regione e al ministero dell’Ambiente le 9.300 firme contro la pesca indiscriminata dei ricci nel golfo di Oristano. La petizione è stata pubblicata su Change. Org dal gruppo Facebook Su Pallosu una settimana fa.
I promotori dell’iniziativa puntano senza mezzi termini ad influenzare le decisioni che il ministero dell’Ambiente e la Regione prenderanno in merito al calendario di prelievo dei ricci nella stagione ormai imminente. «Le 9.300 firme che abbiamo raccolto in soli sette giorni – spiegano i promotori dell’iniziativa – sono il segno di un sentimento diffuso e spontaneo di chi è stufo di stare impotente a guardare di fronte a un assalto che dura da decenni. Chiediamo regole nuove e severe per salvare i ricci dall’estinzione e, di conseguenza, anche i ricciai e la stessa attività di pesca».
«Sono le firme di chi guarda senza illusioni, ma con grande attenzione a ogni possibile proposta che vada in direzione della concreta tutela dei ricci, come il fermo biologico o la chiusura annuale di intere aree a rotazione, per consentire il ripopolamento – aggiungono i promotori –. Saranno gli atti concreti attesi per i prossimi giorni a certificare se le istituzioni di Cagliari e Roma quest’anno saranno più sensibili alla salvaguardia dell’ecosistema mare, oppure puntino solo a conquistare consensi elettorali, come è stato finora, purtroppo».
I promotori dell’iniziativa puntano senza mezzi termini ad influenzare le decisioni che il ministero dell’Ambiente e la Regione prenderanno in merito al calendario di prelievo dei ricci nella stagione ormai imminente. «Le 9.300 firme che abbiamo raccolto in soli sette giorni – spiegano i promotori dell’iniziativa – sono il segno di un sentimento diffuso e spontaneo di chi è stufo di stare impotente a guardare di fronte a un assalto che dura da decenni. Chiediamo regole nuove e severe per salvare i ricci dall’estinzione e, di conseguenza, anche i ricciai e la stessa attività di pesca».
«Sono le firme di chi guarda senza illusioni, ma con grande attenzione a ogni possibile proposta che vada in direzione della concreta tutela dei ricci, come il fermo biologico o la chiusura annuale di intere aree a rotazione, per consentire il ripopolamento – aggiungono i promotori –. Saranno gli atti concreti attesi per i prossimi giorni a certificare se le istituzioni di Cagliari e Roma quest’anno saranno più sensibili alla salvaguardia dell’ecosistema mare, oppure puntino solo a conquistare consensi elettorali, come è stato finora, purtroppo».