La Nuova Sardegna

Pigliaru resta deluso: «Risposte troppo deboli»

Pigliaru resta deluso: «Risposte troppo deboli»

Il governatore insoddisfatto: «Dopo mesi di riunioni ci aspettavamo di più» Per La Maddalena ci sono i 21 milioni per chiudere il contenzioso con la Mita

10 novembre 2017
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CAGLIARI. Non c’è nulla da fare. Palazzo Chigi continua ad avere il “braccino troppo corto” con la Sardegna. Quando ci sono di mezzo i milioni, si chiude a riccio, non decide e prende tempo.

È accaduto purtroppo anche nell’ultimo vertice, ieri a Roma, in cui il governatore Francesco Pigliaru s’era presentato con un bel po’ di richieste e forse anche la speranza di ottenere almeno qualcosa pronta cassa. Invece sugli accantonamenti, sono i 684 milioni negati ogni anno alla Sardegna sull’altare del debito pubblico nazionale, «non è arrivata una risposta netta neanche stavolta», è l’ammissione del governatore dopo essere uscito dal confronto, durato quasi due ore, col presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni.

Pigliaru è rimasto deluso e lo si capisce da una delle dichiarazioni rimbalzate da Roma: «Certamente dopo mesi di riunioni tecniche, di nostre denunce sul livello ingiustificato e ingiusto del prelievo, ci aspettavamo qualche risultato in più». Che non è arrivato anche se – è un altro passaggio – «abbiamo apprezzato la disponibilità personale dimostra dal presidente Gentiloni e il suo impegno a presentarci una proposta prima della chiusura della Finanziaria nazionale».

È evidente, in queste frasi, lo sforzo di Pigliaru per dimostrare che c’è ancora una strada aperta, ma pare sempre più stretta. Tant’è che la preoccupazione a un certo punto salta fuori eccome: «Il tempo stringe e la Sardegna pretende risultati» che sugli accantonamenti però non sono ancora arrivati.

Dal comunicato non si capisce invece quale sia stata la risposta alla richiesta che il governo ritiri il ricorso sull’Agenzia sarda delle entrate. S’intuisce solo che per ora Gentiloni non avrebbe detto né sì e né no. Dunque, la questione – su cui punta molto il Partito dei sardi, sempre più ribelle in maggioranza – sarebbe rimasta appesa.

Qualche passo in avanti c’è stato invece per il caso La Maddalena. Il governo avrebbe confermato che sono in cassa i 21 milioni necessari per chiudere il contenzioso con l’ex gestore dell’Arsenale, il gruppo Mita-Marcegaglia. Anche se solo fra qualche mese sarà nominato il commissario che dovrà gestire i 50 milioni già disponibili per le bonifiche. Ma Pigliaru fa sapere che i tempi saranno comunque stretti.

Come a breve dovrebbe arrivare la risposta del governo sul perché gli indennizzi per le servitù militari continuano a essere pagati con ritardo: l’ arretrato ormai ha sueprato i 21 milioni. «È un’inaccettabile incertezza – è il commento di Pigliaru – che abbiamo sollevato, chiedendo di nuovo chiarezza immediata sui tempi e sulle regole».

Un successo vero, almeno così pare, la Regione lo avrebbe raggiunto invece sulla vertenza insularità e trasporti. «Il governo – dice Pigliaru – s’è impegnato ad affiancarci nelle nostre richieste a Bruxelles sulla nuova continuità territoriale aerea», ora bloccata proprio dall’Unione Europea. È innegabile: un maggior sostegno potrebbe permettere alla Sardegna di uscire dall’impasse. «Fra un mese – sostiene ancora il governatore – discuteremo anche una proposta operativa sulle procedure da attivare perché l’Europa riconosca alla Sardegna lo stato d’insularità e definisca fino a formalizzarli gli aiuti specifici per le realtà come la nostra». Un impegno, tra l’altro ribadito, come fa sapere l’assessore alle riforme Filippo Spanu, «nel documento sullo sviluppo possibile in Europa dal 2020 in poi e che l’Italia discuterà il 15 novembre al Consiglio dell’Unione», e in cui «è sollecitata, come avevamo proposto, una particolare attenzione verso le regioni insulari in tema di infrastrutture digitali, energetiche e trasporti, e anche una maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato».

Prima della conclusione di Pigliaru, va detto che in mattinata la Regione, con l’assessore al bilancio Raffaele Paci, presente anche lui al vertice con Gentiloni, era riuscita a far congelare il parere delle Regioni sulla Legge di stabilità nazionale, perché «sarebbero ancora troppi i finanziamenti negati alla Sardegna». Ed ecco la conclusione del governatore: «Sapevamo che sarebbe stato un incontro complesso, e quindi se su alcuni punti possiamo dirci soddisfatti, su altri certamente non lo siamo ed è su questi che continueremo a sollecitare soluzioni rapide».

Sarcastico il commento delle opposizioni di centrodestra, da Forza Italia ai Riformatori, al comunicato di Pigliaru: «Ci ha regalato solo tanti giri di parole per coprire il nulla. Basta con rinvii e prese in giro. Questo incontro, come gli altri, è finito con l’ennesima bolla di sapone. Pigliaru farebbe bene a dimettersi visto che è fallito anche il suo ultimo ridicolo ultimatum». (ua)

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