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Mancano 60 milioni per i sussidi di 1900 operai

Mancano 60 milioni per i sussidi di 1900 operai

Ad averne diritto sono i disoccupati delle aree di Porto Torres e del Sulcis Emendamento di Piras, Mdp: «Prevedere queste risorse nella Finanziaria»

15 novembre 2017
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SASSARI. Un emendamento alla Finanziaria per trovare le risorse destinate agli ammortizzatori in deroga di 1.900 disoccupati sardi. Un tesoro che oscilla tra i 20 e i 60 milioni di euro che, in base a una circolare del ministero del Lavoro, spetta a quasi 2mila lavoratori espulsi dai processi produttivi nelle aree di Porto Torres e del Sulcis Iglesiente. A farsi promotore di questa battaglia per reperire le risorse è il deputato di Mdp Articolo 1, Michele Piras, che, però, da solo non ce la può fare e così si appella a tutti i senatori sardi affinché appoggino il suo emendamento a Palazzo Madama. Già, perché la Finanziaria arriverà prima al Senato, dove ci sarà la possibilità di fare modifiche al testo, per poi sbarcare alla Camera senza possibilità di variazioni. Di qui l’appello alla massima unità, a prescindere da colori e bandiere.

Termini scaduti. Ma andiamo con ordine, perché la questione dei 1.900 sardi che hanno diritto agli ammortizzatori in deroga è venuta alla luce mentre si affrontava un’altra vertenza. Quella di circa 500 lavoratori sardi - solo 130 nel Nuorese - che lo scorso dicembre non hanno presentato in tempo la domanda per gli ammortizzatori. Tempi troppo ristretti, con feste e domeniche in mezzo, avevano escluso dalla partita decine di lavoratori.

Il tavolo. Dopo mesi di trattativa una settimana fa a Cagliari si è riunito un tavolo tecnico con l’assessore al Lavoro, Virginia Mura, e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e la direzione generale dell’Inps per verificare quanti sono i lavoratori rimasti fuori. Una riunione da cui è emersa una buona notizia: i soldi per i circa 500 ritardatari, grazie agli avanzi di cassa, ci sono, devono essere ancora definiti i dettagli. Ma c’è di più: in base a una circolare del ministero del Lavoro i termini di prescrizione per i ritardatari valgono da oggi fino a 10 anni indietro per i lavoratori delle aree di crisi complessa, ovvero Porto Torres e il Sulcis. Una platea di altre 1.900 persone ha dunque diritto agli ammortizzatori in deroga. In questo caso, però, l’Inps non ha le risorse, una cifra che oscilla tra i 20 e i 60 milioni di euro.

L’emendamento. Ed è proprio con l’obiettivo di reperire questo rilevante tesoro che Michele Piras ha presentato un emendamento alla Finanziaria. Ma è una corsa contro il tempo. Di qui la decisione di fare appello a tutti i senatori sardi. Una lettera che il deputato di Mdp Articolo1 ha inviato ai Pd Giuseppe Luigi Cucca, Ignazio Angioni, Luigi Manconi e Silvio Lai, ai grillini Roberto Cotti e Manuela Serra, al forzista Emilio Floris e all’ex compagno di partito, oggi in Campo progressista, Luciano Uras. «Non c'è bisogno che spieghi la drammatica condizione sociale in cui versa l'isola, né la profondità della crisi occupazionale che si è determinata con la chiusure di tante industrie, nell’ultimo quindicennio – sottolinea Piras –. Gli ammortizzatori sociali in deroga sono ormai l’unica voce di sostentamento per tanti lavoratori espulsi dai processi produttivi».

Caccia alle risorse. Ma l’Inps non ha i soldi ed è forte il rischio che blocchi i pagamenti. «È l'ennesima bomba che rischia di esplodere in un campo già devastato da povertà e disgregazione sociale – dice ancora Piras –, per la risoluzione della quale mi affido a tutti i senatori sardi. Pur essendo a conoscenza del fatto che già si stanno occupando della questione, ho predisposto un emendamento sul tema e lo ho depositato al Senato dove in prima battuta si discuterà la Legge di bilancio, che prevede allo scopo la destinazione di 60 milioni di euro. Poiché è molto probabile che con la discussione al Senato si chiuderanno i margini per apportare correttivi alla Camera – conclude il parlamentare – faccio appello ai senatori e alle senatrici, alla massima unità della rappresentanza sarda - di maggioranza e opposizione - affinché si possa chiudere rapidamente e in positivo una vicenda grave che, come sempre, riguarda le vite reali di tante persone». (al.pi.)

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