La Nuova Sardegna

Patrimonio ex Isola Di nuovo all’asta i locali a Porto Cervo

di Silvia Sanna
Patrimonio ex Isola Di nuovo all’asta i locali a Porto Cervo

Seconda gara dopo quella andata deserta nel 2015 Lo spazio ospitava i gioielli del patrimonio artigiano

05 dicembre 2017
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SASSARI. La rinascita era durata il tempo di un’estate, poi erano ricomparsi i sigilli. Da quel momento il locale ex Isola a Porto Cervo, 300 metri quadri nella Sottopiazza delle Chiacchiere, cerca un nuovo proprietario. La Regione ha infatti inserito il locale tra quelli alienabili: significa che nessun ente territoriale ha interesse a utilizzarlo per scopi culturali. Ecco allora la decisione di venderlo. Sinora i tentativi non sono andati a buon fine: nessun vuole quel locale che per molto tempo ospitò gioielli, sculture, tappeti e ceramiche di enorme valore che facevano parte del patrimonio dell’Istituto sardo organizzazione lavoro artigiano.

I beni in vendita.Nel 2015 la prima gara, con un prezzo a base d’asta di 4milioni e 200 mila euro, era andata deserta. Ora c’è un secondo tentativo. Il valore è stato rideterminato dai tecnici della Regione, fissandolo a 3 milioni 670mila euro, con l’applicazione di una riduzione del 12,62% rispetto al ribasso massimo del 25% previsto dal regolamento di gara. Per le offerte, che dovranno pervenire per raccomandata o a mano al protocollo del Servizio Demanio e patrimonio e Autonomie locali di Nuoro e Olbia-Tempio, c’è tempo sino alle 13 di venerdì 12 gennaio 2018.

Spazi ex Isola. Il locale di Porto Cervo è uno degli spazi espositivi che per diversi anni ha accolto i tesori dell’artigianato artistico che fanno parte del patrimonio ex Isola. L’ente, nato nel 1957 con l'obiettivo di promuovere l'artigianato locale in ambito regionale, nazionale e internazionale, fu diretto dallo scultore Eugenio Tavolara e dall’architetto Ubaldo Badas. L'istituto fu soppresso con la legge finanziaria del 2006 (al governo il centrosinistra di Renato Soru) e le sue funzioni assegnate all'agenzia Sardegna Promozione, a sua volta cancellata dalla giunta regionale nel 2015 (attuale giunta di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru). Al momento resiste solo lo spazio espositivo Isola a Cagliari, mentre sorte analoga a quello di Porto Cervo hanno avuto gli spazi di Berlino e Milano. Chiusi tutti i 18 centri pilota dell’Istituto, fallimentare il tentativo compiuto dalla Regione per affidarli in gestione a enti locali o cooperative con l’obiettivo di mettere in vetrina e valorizzare le varie espressioni dell’artigianato artistico: dalla tessitura alla ceramica, dal rame all’arte della cestineria. Con questo scopo la Regione aveva disposto un bando da 40 milioni di euro che prevedeva l’assegnazione a titolo gratuito ma sono stati appena quattro, per un valore inferiore ai 4 milioni, i progetti finanziati.

Il patrimonio ex Isola. È imbustato e catalogato, custodito all’interno di un deposito di un ex ospedale alla periferia di Sassari sotto lo sguardo attento della vigilanza che tiene alla larga i malintenzionati. Quarantove anni di storia per un valore complessivo di circa 4 milioni, tra i gioielli della Collezione Cocco e le opere di Eugenio Tavolara. A breve il patrimonio ex Isola dovrebbe essere trasferito nel padiglione Tavolara a Sassari. Dovrebbe, perché i lavori nella struttura (costati 6 milioni) sono terminati nel 2013 ma lo spazio è ancora chiuso.



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