La Nuova Sardegna

Stop ai giochi di guerra, la cultura in campo

Stop ai giochi di guerra, la cultura in campo

Poligoni, appello degli intellettuali a favore della legge Scanu: primo passo verso la loro dismissione

05 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Gli intellettuali a sostegno della legge che vuole porre fine alla servitù di Stato. Donne e uomini della cultura isolana hanno sottoscritto un manifesto per dire basta all’utilizzo come set di guerra di aree pregiate di territorio. Un appello per far sì che la proposta di legge presentata dalla Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito diventi al più presto legge a tutti gli effetti. A dire l’ultima parola dovrà essere la Camera dei deputati, ma l’ostacolo più grosso è stato superato nella commissione Bilancio del Senato, dove è stato approvato un emendamento alla Finanziaria, primo firmatario il dem Silvio Lai e sottoscritto anche da Luciano Uras, Campo progressista, e Giuseppe Luigi Cucca, Pd, che dà risorse e vita alla legge. «L’approvazione dell’emendamento sulla tutela della salute e dell’ambiente nei poligoni è un risultato importante – si legge nell’appello firmato, tra gli altri, da Bachisio Bandinu, Marcello Fois, Michela Murgia, Antonietta Mazzette e Maria Antonietta Mongiu –. Sono state pienamente accolte le proposte della commissione d’inchiesta presieduta dal deputato Gian Piero Scanu: è garantita la trasparenza delle esercitazioni, la tutela della salute dei militari e delle popolazioni residenti vicino ai poligoni, l’obbligo di bonifica. Inoltre, viene definito un limite temporale per le esercitazioni, con l’obiettivo di ridurre il più possibile la loro utilizzazione».

Ora, però, la legge dal Senato passa alla Camera per la definitiva approvazione. Per arrivare a questo traguardo, chiedono gli intellettuali, «è importante la voce dell’opinione pubblica e delle persone di buona volontà in difesa dell’ambiente e della salute dei sardi. Questo appello ha il compito di rinforzare la coscienza di una identità territoriale e di una garanzia delle condizioni sanitarie di vita del popolo sardo. Questo risultato – concludono – non chiude la vertenza sulle basi militari, anzi rinforza l’impegno per le loro dismissioni. La Sardegna non può sopportare una occupazione territoriale così invasiva». A firmare l’appello per la “legge Scanu” anche Vito Biolchini, Luciano Carta, Salvatore Cubeddu, Federico Francioni, Gianni Loy, Piero Marcialis, Ignazio Marongiu, Alberto Merler, Alessandro Mongili, Giacomo Meloni, Nicolino Migheli, Antony Muroni, Lucia Piga e Paolo Pillonca. (al.pi.)

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative