La Nuova Sardegna

Poligoni, Scanu: governo poco coerente

Poligoni, Scanu: governo poco coerente

Il deputato Pd: «Bene sulla trasparenza, preoccupato per la marcia indietro su salute e sicurezza»

21 dicembre 2017
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SASSARI. Plaude alla rivoluzione trasparenza nei poligoni, ma esprime disappunto per il mancato passaggio all’Inail dell’assistenza di militari e familiari. Per Gian Piero Scanu la legge di bilancio è un bicchiere mezzo pieno. O forse mezzo vuoto. «La soddisfazione si mescola alla preoccupazione – dice il deputato Pd, presidente della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito –. Dal primo gennaio entreranno in vigore nuove norme che regolano con incisività e trasparenza l'attività nei poligoni militari: tempi certi per le bonifiche, e controlli affidati a enti esterni all'amministrazione della Difesa a tutela dei militari e delle popolazioni. Non altrettanto, purtroppo – aggiunge Scanu – posso affermare per quanto riguarda la nostra proposta sulla sicurezza sul lavoro. Inizialmente pensata solo per le forze armate, a essa si sono associate le altre componenti del comparto sicurezza: dalla polizia di Stato ai vigili del fuoco, dalla polizia penitenziaria alla guardia costiera. Tutti i ministri interessati - Difesa, Interni, Lavoro, Giustizia e Trasporti - hanno espresso parere favorevole. Per presunte ragioni di mancata copertura finanziaria, però, il Governo ha ritenuto di non poterla approvare».

Il passaggio dell’assistenza all’Inail degli appartenenti alle forze armate e dei loro parenti era uno dei cavalli di battaglia della commissione Scanu. «Sarebbe stato altamente migliorativo per tutto il personale del comparto e per i loro familiari – dice ancora il deputato dem –. Confido che questa proposta possa essere approvata non appena verranno rese disponibili le risorse necessarie. Il futuro Parlamento e il prossimo esecutivo dovranno raccogliere il testimone e osare laddove questo governo si è fermato. Non si può più tornare indietro. Tutti gli uomini e le donne in divisa, pertanto, dovranno vedere riconosciuto il diritto a tutele sul lavoro non inferiori a quelle degli altri lavoratori. Così come dovrà essere garantito un diritto a indennizzi realmente adeguati in caso di malattie professionali contratte al servizio del Paese, cosa che oggi purtroppo non avviene». Pertanto, Scanu annuncia che nella relazione finale la Commissione «segnalerà tutte le criticità accertate nel corso dell’inchiesta, al fine di rendere giustizia ai tanti militari morti e malati per esposizione a fattori patogeni ed evitare che queste tragedie si ripetano in futuro». La legge Scanu sulla trasparenza nei poligoni militari, emersa come proposta della commissione d’inchiesta, è stata inserita nella legge di bilancio 2018 grazie a un emendamento presentato dai senatori Pd Silvio Lai, Giuseppe Luigi Cucca e Ignazio Angioni, e Luciano Uras, di Capo progressista. (al.pi.)

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