La Nuova Sardegna

Il Consorzio: qualcosa è cambiato

Il Consorzio: qualcosa è cambiato

Aperti tutto l’anno qualche bar, le poste, la farmacia, la banca. Ma non gli hotel

07 gennaio 2018
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PORTO ROTONDO. Il borgo che fa innamorare mezzo mondo soffre dello stesso destino di tanti altri centri turistici sul mare: esplode d’estate e si addormenta d’inverno. Il Consorzio di Porto Rotondo, naturalmente, conosce benissimo la situazione. E sta quindi lavorando per una progressiva inversione di tendenza. «Negli ultimi tempi qualcosa è cambiata, perché prima le strutture aperte erano ancora meno – spiega Paolo Manca, il direttore del consorzio portorotondino –. Ora almeno si può trovare qualche bar, le poste, la farmacia, la banca». Ma uno dei problemi principali è che gli hotel sono chiusi. «Sì, è così – continua Manca –. E molto della situazione attuale dipende da questo. Però ho saputo che c’è qualche proprietario intenzionato ad aprire il proprio hotel tutto l’anno. È sicuramente un’ottima notizia. Primo perché se non c’è l’offerta non possiamo aspettarci che arrivi la domanda. E secondo perché non si risparmia poi così tanto chiudendo gli hotel e riattivandoli di colpo dopo qualche mese di letargo». Il direttore del Consorzio è convinto che il borgo abbia tutte le carte in regola per sognare una stagione più lunga. «Stiamo parlando di un posto sempre bello. Anzi, secondo me in questo periodo dell’anno diventa ancora più affascinante – dice Manca –. Inoltre si potrebbero creare tante altre alternative al mare. Per esempio credo molto nel gemellaggio con le zone interne. Bisogna mettere i turisti nelle condizioni di scoprire anche tutto ciò che si può fare fuori Porto Rotondo. Soprattutto ora, che c’è un grande interesse per l’enogastronomia, la storia e la cultura». Ma Paolo Manca va anche oltre. «Tra i nostri progetti c’è quello di puntare sul turismo del benessere, con la collaborazione di importanti strutture nazionali e internazionali – conclude Paolo Manca –. Inoltre penso che l’allungamento della stagione passi anche attraverso lo sviluppo della ricettività. Bisognerebbe puntare sul turismo congressuale e anche su quello sportivo. Per quel che ci compete, stiamo lavorando sodo per un cambio di rotta seguendo la politica dei piccoli ma importanti passi». (d.b.)

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