La Nuova Sardegna

In sessanta sotto profilassi dopo la morte del 19enne

di Lamberto Cugudda
In sessanta sotto profilassi dopo la morte del 19enne

L’Asl di Lanusei: «Numero di casi in linea con gli altri anni, nessuna epidemia» 

11 gennaio 2018
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TORTOLÌ. Una cittadina in lutto dopo la morte di Luca Pisano, 19 anni, colpito dal batterio meningococco di tipo B, e il cui funerale si terrà oggi alle 15 nella chiesa di san Giorgio. Si tratta del quarto caso di meningite nell'isola nel giro di pochi giorni, ma l'Ats-Assl di Lanusei interviene «per rassicurare i cittadini rispetto ai timori sull’eventualità di contagio». E ribadisce che il numero dei casi accertati «è in linea con la curva epidemiologica in Sardegna dal 2011 al 2017 (con maggiore concentrazione nei mesi invernali) ed è quindi fuorviante parlare di epidemia». I contatti più stretti (una sessantina tra familiari, amici e personale sanitario) dello studente tortoliese morto in ospedale a Lanusei, sono stati individuati dal Servizio di Igiene pubblica e sottoposti a profilassi antibiotica.

Già ieri mattina, l’abitazione della famiglia ha visto la presenza di centinaia di persone per le condoglianze. «Non ci creu, non creu», uno dei suoi amici d’infanzia, singhiozzando, si stringe a Franco Pisano, 52 anni, padre di Luca. Nel giardino delle due villette (in una vive la famiglia del giovane stroncato dalla meningite, nell’altra i nonni paterni), si respira tristezza. La morte dello studente (avrebbe compiuto 20 anni a maggio) ha colpito duramente la comunità locale. Valeria, la madre del giovane spirato a Lanusei, ha il viso della sofferenza interiore, ma si sofferma a ricevere le condoglianze. Ringrazia tutti con grande gentilezza, ma il suo cuore e la sua mente sono con il figlio che ha perso. Il marito le sta sempre vicino, con grande dolcezza, così come i cognati e le sorelle.

Franco Pisano stringe a sé, come per dargli forza, l’altro figlio 12 enne, che poco dopo riceve la visita di un compagnetto di scuola, il quale lo abbraccia. La nonna materna, straziata, riceve le condoglianze in casa. Il marito, Carmine Pisano, 90 anni portati bene fino al ricovero del nipote, sta seduto, tristissimo, all’esterno, nel giardino. «Era bravo e buono, mio nipote Luca – dice con le lacrime agli occhi – e ora non c’è più. Perché non ha colpito me, che ho 90 anni? Doveva prendersi me e non mio nipote di 19 anni. È terribile quanto stiamo provando. I ricordi sono immensi. Non riesco neanche a parlare». Poi si alza e va verso la casa.

«Ringrazio tutta la comunità locale – afferma Roberto, uno dei fratelli del padre di Luca – perché ci è stata vicina in questi giorni terribili. Purtroppo Luca non ce l’ha fatta». Franco Pisano con un amico ricorda quando con Luca, così come fa con l’altro figlio 12enne, andava al mare a Porto Frailis. «Ho bellissimi ricordi di mio figlio, che è sempre stato allegro e bravo – precisa con un sorriso – . Aveva tantissimi amici e so che anche oggi sono tutti in ospedale, per stargli vicino. Luca ultimamente era molto contento perché stava praticando Mma (arti marziali miste). Questi giorni sono stati terribili. Avevamo sperato, non ce l’ha fatta. Ma lui sarà sempre con noi». Subito dopo, invita gli amici a vaccinare i figli.

Marco, uno degli amici di Luca, ne traccia un profilo con le lacrime agli occhi. «Era bravissimo, simpatico e un grande amico – sottolinea – e ora non c’è più. Stiamo raccogliendo dei soldi per fargli una grandissima composizione floreale. Faremo anche un poster gigante con tutte le foto che abbiamo insieme a lui, lo daremo ai genitori». Franco Murreli è il dirigente scolastico dell’Iti, cui fa capo il Liceo scientifico, dove frequentava Luca. «Stamattina – dice – è stato bruttissimo andare in quinta C, la classe di Luca, e vedere le saracinesche abbassate, senza nessuno studente: tutti erano in ospedale per stare ancora accanto al loro compagno di classe».

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