La Nuova Sardegna

La rivincita del gin sardo: vendite al top negli Usa

di Gianna Zazzara
Flavio Porcu, titolare di Pure Sardinia
Flavio Porcu, titolare di Pure Sardinia

Il distillato inserito nella guida del Gambero Rosso Il segreto: è l’unico al mondo prodotto con bacche di ginepro selvatico 

19 febbraio 2018
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SASSARI. Anche in Sardegna è scoppiata la mania del gin. Il distillato preferito dalla Regina Elisabetta e adorato da Hemingway sta conquistando anche i sardi. I ristoranti lo propongono liscio, a fine pasto. Mentre i barman lo reinventano nei cocktail. Il merito della grande rinascita del gin, anche nell’isola, è di alcuni imprenditori lungimiranti che hanno riscoperto “il re degli spiriti”. E lo hanno reintepretato dandogli una identità tutta sarda. Il gin made in Sardinia, infatti, è prodotto rigorosamente con le bacche di piante di ginepro selvatico, raccolte a mano e cresciute spontaneamente sulla costa occidentale dell’isola, la più battuta dai venti. Quelle bacche, ricoperte dalla salsedine, danno infatti al gin un sapore sapido e unico che sta conquistando gli intenditori, anche all’estero.

Tra i migliori gin italiani. Se ne sono accorti anche gli esperti della rivista “Gambero Rosso”. Nell’elenco dei 15 gin italiani da provare assolutamente ce n’è anche uno sardo: “Solo wild gin”, prodotto da Pure Sardinia, un’azienda di Sassari. Si tratta di un gin puro – c’è anche una versione invecchiata, “Doro gin” – prodotto con bacche di ginepro selvatico raccolte nell’isola. Nessuna aggiunta di erbe aromatiche, solo ed esclusivamente ginepro. Il risultato è un gin puro, dal sapore caldo.

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«È come bere un sorso di Sardegna – scherza il produttore Flavio Porcu, 49 anni, gran conoscitore del settore, che si è lanciato nell’avventura tre anni fa – Era un’idea che mi frullava in testa da tempo. Trovavo assurdo che la Sardegna, dove cresce uno dei ginepri migliori del Mediterraneo per qualità, non avesse un suo gin. E così ho provato a farlo io». Il suo coraggio e la sua testardaggine («In tanti mi dicevano che ero matto») sono stati premiati. Oggi Flavio Porcu con la sua etichetta esporta il suo gin puro al 100% in tutto il mondo: negli Stati Uniti, in Australia, in Belgio, Olanda, Spagna, Giappone e addirittura in Gran Bretagna, la patria del gin. «Quella degli Stati Uniti è stata una vera e propria scommessa – racconta – In pochi mesi abbiamo ricevuto ordini per un totale di 12mila bottiglie. Non potevo crederci. Anche perché il costo è medio-alto. Per capirci, una bottiglia di “Solo wild gin” costa più di una della Hendrick’s, il gin inglese più conosciuto e apprezzato al mondo». Il gin di Flavio Porcu si trova in vendita anche all’Eataly di Los Angeles. Ed è protagonista dei cocktail dei locali più famosi. Al Trussardi di Milano è addirittura il primo della lista nell’House gin. Apprezzatissimo anche dai mixologist di Armani Bamboo Caffe e di Rita, uno dei cocktail bar più famosi di Milano.

Puro al 100%. Ma perché il gin sardo piace così tanto? «È l’unico al mondo prodotto con bacche di ginepro selvatico, che danno al gin un gusto unico e inconfondibile – spiega Porcu – Gli altri gin di gamma alta, come il Gordon e il Bombay, storiche etichette inglesi, comprano sì il ginepro in Italia, ma dai vivaisti umbri e toscani. Noi, invece, utilizziamo solo le bacche selvatiche raccolte sulla costa occidentale dell’isola. Per capirci, è la stessa differenza che c’è tra un prodotto industriale e uno artigianale». Flavio Porcu il suo gin lo distilla e lo imbottiglia a Zeddiani, negli stabilimenti Silvio Carta. «Anche loro producono un gin “Ginu” che, a differenza del mio, è aromatizzato. Io invece ho voluto puntare sul gin puro, senza aggiunte aromatiche. Rivalità? No, siamo grandi amici. Ho lavorato per loro per anni. E poi il mercato del gin è in forte crescita. C’è spazio per tutti con tutto il ginepro che c’è in Sardegna».
 

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