La Nuova Sardegna

Top 500 Sardegna: nel futuro dei tre aeroporti sardi può esserci la holding unica

di Luca Rojch
L'aeroporto Costa Smeralda di Olbia
L'aeroporto Costa Smeralda di Olbia

Gli scali di Cagliari, Olbia e Alghero hanno il limite di essere legati alla stagionalità

19 febbraio 2018
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Il sogno resta la holding unica che gestisca i tre scali. Un progetto per ora più della Regione che delle singole società. Ma gli aeroporti da tempo non sono solo più i luoghi in cui partono e atterranno aerei. I loro compiti sono diventati da tempo molto più complessi. E la maggior parte del business non arriva dal numero di voli. A fare la differenza su fatturati e ricavi sono gli introiti che arrivano dalla parte non aviation, negozi, parcheggi, affitto degli spazi e pubblicità.

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Nell’isola a lungo le società di gestione hanno anche svolto il ruolo di promozione del territorio, della Sardegna come meta per i turisti. E se Alghero paga ancora un passato fatto di troppi sprechi e del costoso monopolio di Ryanair, Cagliari e ancora di più Olbia vantano un fatturato in crescita. Ma tutti gli scali hanno il limite di essere legati alla stagionalità. Il Costa Smeralda è il più stagionale di tutti gli scali italiani. Per essere precisi l’aeroporto di Olbia è il più stagionale di tutta Europa. È quello che ha la maggiore differenza percentuale tra i passeggeri che arrivano a febbraio, appena 43mila, e quelli che ci sono ad agosto, quasi 600mila.

Una differenza su cui da tempo lavora Silvio Pippobello, l’amministratore delegato di Geasar, la società che gestisce l’aeroporto di Olbia. La Geasar è al 49esimo posto nella top 500, ha un fatturato di 40,8 milioni di euro e un utile di quasi 10 milioni. La migliore performance fra i tre scali dell’isola. Il Gruppo Geasar è composto dal gestore aeroportuale Geasar e dai service provider Cortesa ed Eccelsa, specializzati il primo nelle attività commerciali non-aviation e il secondo nei servizi di assistenza all’aviazione privata. Nel 2016 il gruppo ha fatturato 65 milioni, con un utile di circa 12 milioni 300mila euro. Ma si punta a crescere ancora, come spiega il direttore Pippobello.

«La strategia di crescita dell’aeroporto di Olbia è incentrata su tre pilastri: miglioramento del livello qualitativo dei servizi al passeggero e alle compagnie; innovazione e sviluppo di tutti i processi aziendali; rafforzamento del legame con il territorio e gli operatori della filiera turistica. Le possibilità di crescita sono legate a due elementi critici: l’allungamento della stagione, e l’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali che al momento sono sature. Stiamo avviando la progettazione dell’ampliamento dell’aerostazione passeggeri per garantire i livelli di comfort».

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La Sogaer gestisce l’aeroporto di Cagliari, primo nell’isola per numero di passeggeri, nel 2017 è stato sfondato il muro dei 4 milioni. È al 59esimo posto con un fatturato di 32 milioni 593mila e un utile di 479mila. Il direttore Alberto Scanu ribadisce il ruolo centrale dello scalo. «Il 50 per cento del traffico nell’isola passa da Cagliari. Il nostro scalo è quello che soffre meno della stagionalità. E per noi è fondamentale la collaborazione con Alghero e Olbia. La nostra crescita è legata all’ampliamento del network e al miglioramento delle nostre performance sui ricavi non aviation».

Si risolleva da qualche anno di incertezza, ma il nuovo partner forte, la F2i, fa della Sogeaal una società di gestione che guarda con ottimismo al futuro. È al 142esimo posto della top 500. Ha un fatturato di 15 milioni 322mila e una perdita di 2 milioni 24mila. Lucida l’analisi del direttore Mario Peralda: «L’aeroporto di Alghero è uno snodo fondamentale del sistema aeroportuale dell’isola e della rete nazionale. Sotto il profilo infrastrutturale, sia i recenti investimenti sia quelli di imminente effettuazione (l’apertura di una nuova sala arrivi, l’integrale riqualificazione delle partenze, l’ampliamento dell’area parcheggi e la realizzazione di una nuova viabilità di accesso) sono rivolti a offrire ai passeggeri un’accoglienza basata sui più elevati criteri di modernità, sicurezza ed efficienza. L’incremento dei flussi di traffico, oltre che dalla promozione di opportunità di viaggio, non è scindibile dalla creazione di politiche che sostengono la possibilità degli operatori di accogliere sul territorio questi flussi con standard qualitativamente adeguati».
 

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