Professori col doppio lavoro: in Sardegna 18 sotto indagine della Guardia di finanza
Tocca anche l'isola l'inchiesta nazionale delle Fiamme gialle sui docenti che dovrebbero lavorare in esclusiva per l'università e invece sottraggono tempo agli studenti per attività extra remunerate
SASSARI. Sono assunti a tempo pieno dall'Università ma trovano altro tempo e altre energie per fare un secondo lavoro. Il tempo pieno presuppone un rapporto in esclusiva con l'Università e un impegno non inferiore alle 350 ore annuali, ma i professori finiti nell'indagine della Guardia di finanza avrebbero sottratto tempo al lavoro accademico e dunque ai loro studenti, per dedicarlo ad attività extra.
In tutta Italia sono 411, ma il numero pare destinato ad aumentare perché l'inchiesta andrà a verificare anche una serie di posizioni - legate alla Facoltà e al tipo di contratto firmato - sinora rimaste nell'ombra. Per ora la lente della Guardia di finanza - Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie - si è soffermata sulle dichiarazioni dei redditi di professori di Ingegneria, Architettura e chimica: tra i 411 finiti sotto inchiesta, 18 insegnano negli atenei isolani. Quattordici a Cagliari, quattro a Sassari. E anche dall'isola sono partite segnalazioni alla Corte dei Conti perché il lavoro illecito ha comportato un danno erariale: 42 milioni di euro il tesoretto stimato a livello nazionale.
L'inchiesta chiamata "Progetto Magistri" - come riportato dal Corriere della Sera - avrebbe svelato in Sardegna 14 posizioni anomale. In realtà i casi emersi dalle indagini portate avanti dalla Guardia di finanza sarebbero 18, di cui 14 solo a Cagliari. Nell'ateneo del capoluogo le indagini si sono già chiuse con l'archiviazione in 12 casi. Mentre vanno avanti gli accertamenti sugli altri due. I 14 professori al centro degli accertamenti sono tutti ingegneri docenti a tempo pieno nella Facoltà di Ingegneria-Architettura.
A Sassari i docenti chiamati a dare spiegazioni sul proprio comportamento sono invece quattro.
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