La Nuova Sardegna

Un occhio sardo per le missioni su Marte

di Stefano Ambu
Un occhio sardo per le missioni su Marte

Il radiotelescopio entrerà nella rete della Nasa: monitorerà i viaggi spaziali e la missione Exomars nel 2020

09 maggio 2018
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CAGLIARI. Dalla Sardegna a Marte: nel 2020 la Sardinia deep space antenna di San Basilio contribuirà alla missione Exomars sul pianeta rosso. E potrebbe essere qualcosa di epocale: in quell'occasione si scaverà con una sorta di trattore-trivella per due metri sotto il suolo per capire se ci sono o ci sono state forme di vita.

Non solo. Quasi una rivoluzione copernicana: l'isola sarà al centro del mondo (o comunque uno dei pochissimi) per monitorare gli studi che porteranno a conoscere meglio il Sole, la Luna e Giove. La targa sarà scoperta oggi. E oggi l'Sdsa si metterà ufficialmente al servizio della Nasa. Entrando nel circuito planetario per il deep space network, la più importante rete di telecomunicazioni nel mondo. Di infrastrutture come questa – ha spiegato ieri il direttore generale dell'Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, durante un seminario internazionale nell'aula magna della facoltà di ingegneria dell’ateneo di Cagliari – ce ne sono cinque o sei in tutto il mondo.

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Per celebrare questa svolta storica ieri a Cagliari c'erano anche rappresentanti della Nasa. Tra loro William Gerstenmaier, l’amministratore responsabile del settore esplorazione umana. A consentire tutto questo sarà una antenna di circa 64 metri quadri di superficie attiva, quasi come un campo di calcio puntato verso il cielo. «Un colossale lavoro – ha detto Battiston – partito dall'Inaf, Istituto nazionale astrofisica, e continuato per anni. Stiamo investendo sul futuro: andremo su Marte con uomini e mezzi, torneremo sulla Luna. E questa antenna sarà fondamentale».

San Basilio fornirà anche servizi di comunicazione e navigazione anche per le sonde interplanetarie europee. In realtà l'antenna ha già esordito: il debutto è stato legato alla fase finale della missione della sonda Cassini nel sistema di Saturno. Ma l'antenna sarda è già stata coinvolta negli ultimi studi e scoperte sulle onde gravitazionali. Firmato ieri un accordo di collaborazione tra l’Università di Cagliari e l’Agenzia Spaziale Italiana. «L’aerospazio per noi è una grande sfida – ha detto il Rettore dell’università cagliaritana, Maria Del Zompo – Siamo pronti a fare la nostra parte grazie alla collaborazione con l’Asi, proseguendo sulla strada che abbiamo intrapreso insieme grazie ai nostri docenti e ricercatori che da anni fanno ricerca su questo campo».

Nel pomeriggio c’è stato anche un incontro alla Regione. «Lavoriamo-– ha detto il vicepresidente Raffaele Paci– per far diventare la Sardegna una grande piattaforma di ricerca per l'aerospazio, è un nostro sogno».
 

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