La Nuova Sardegna

Pd, sabato l’assemblea Staffetta Cucca-Morittu

Pd, sabato l’assemblea Staffetta Cucca-Morittu

Accordo renziani-Cabras-ex Diesse: l’attuale vice in pole per la segreteria Ancora in minoranza l’area soriana che sostiene Dolores Lai e chiede il congresso

24 maggio 2018
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CAGLIARI. L’assemblea regionale del Pd è stata riconvocata sabato mattina, alle 10, nel centro congressi del Nuraghe Losa, ad Abbasanta, e potrebbe essere la riunione decisiva, quella della svolta dopo la legnata elettorale del 4 marzo. Perché in questi giorni, dietro le quinte, buona parte del partito avrebbe costruito una possibile soluzione per superare la lunga contrapposizione, dura da due mesi, sulle dimissioni o meno del segretario Giuseppe Luigi Cucca. È quasi deciso: sabato ci sarà una staffetta, con la promozione sul campo – dovrà essere eletto comunque dall’assemblea – dell’attuale vicesegretario Pietro Morittu. Ha 40 anni, è consigliere comunale a Carbonia, capo di gabinetto dell’assessore ai trasporti Carlo Careddu, primo dei non eletti nel collegio del Sulcis nelle Regionali del 2014, su Facebook ha scritto: «La politica è bella se la guardi negli occhi». C’è una seconda novità: la carica di vice, con funzioni operative, potrebbe essere affidata al consigliere regionale Franco Sabatini, anche se lui ha fatto sapere: «Non mi è stato proposto ancora nulla».

Cos’è accaduto. Questo: i popolari-riformisti dell’area Cabras-Fadda (è la corrente di Morittu) e il gruppo formato dai renziani più gli ex Diesse (Sabatini) avrebbero stretto un nuovo patto di maggioranza. Dopo essere stati alleati l’anno scorso, insieme hanno eletto il renziano Cucca, lo sarebbero ancora, ma questa volta a parti inverse negli incarichi di vertice. Nel patto dovrebbe rientrare anche il lancio ufficiale del referendum fra gli iscritti sulla possibilità – prospettata dall’ex senatore Silvio Lai, anche lui popolare-riformista – che il Pd sardo si stacchi dal partito nazionale.

Soru in minoranza. Di fronte a questo possibile scacchiere dell’ultim’ora, a restare fuori sarebbe come in passato la corrente capeggiata dall’eurodeputato: era e resterà in minoranza. Ma soprattutto uscirebbe sconfitta la proposta dei soriani di celebrare il congresso subito, mentre a questo punto non sarà prima di settembre. Perché se Cucca sabato dovesse dimettersi, l’assemblea potrà eleggere seduta stante il successore senza ripassare dalle primarie. Però c’è chi sostiene anche questo: una parte della corrente di Soru starebbe lavorando per non finire all’angolo, con l’obiettivo quindi di arrivare a una gestione unitaria del partito. Se il tentativo del «tutti dentro» dovesse andare a buon fine, ci potrebbe essere un secondo vicesegretario indicato dai soriani.

Possibilità di successo. Sulla carta l’accordo dell’ultim’ora può contare su una maggioranza netta, popolari-riformisti e renziani hanno da loro oltre 100 delegati su 160, e quindi se la staffetta Cucca-Morittu dovesse essere ufficializzata, il via libera sarebbe assicurato. Se poi nel nuovo patto dovessero entrare anche i soriani, la successione passerebbe all’unanimità. Ma nel Pd nulla va dato per scontato. Soprattutto perché non va dimenticato che una parte del partito, in particolare i soriani, si sono schierati da tempo a favore dell’unica candidatura ufficiale, quella dell’indipendente Dolores Lai e quindi c’è ancora molto da chiarire in questi giorni che mancano all’assemblea di sabato. (ua)

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