La Nuova Sardegna

Prosciutto tarocco: il genio dei timbri falsi

Prosciutto tarocco: il genio dei timbri falsi

È nel settore degli insaccati che gli ispettori dell’Icqrf hanno scoperto due delle frodi più stravaganti. Una è quella del salume di cinghiale (filetto, fesa, prosciutto) che un’azienda del sud...

15 giugno 2018
1 MINUTI DI LETTURA





È nel settore degli insaccati che gli ispettori dell’Icqrf hanno scoperto due delle frodi più stravaganti. Una è quella del salume di cinghiale (filetto, fesa, prosciutto) che un’azienda del sud Sardegna produceva in gran quantità. Peccato che a un’analisi genetica risultò trattarsi di semplice maiale. Una truffa, il prezzo del cinghiale era 3-4 volte superiore. E per giunta i punti di macello indicati non erano autorizzati a trattare il cinghiale. Ci furono sequestri per 230.000 euro. «Abbiamo poi smascherato un venditore di prosciutti dell’Iglesiente che faceva il giro dei piccoli negozi con un furgone pieno di merce. Era in grado di vendere qualunque marca famosa, a richiesta. Parma? San Daniele? Nessun problema. E i prezzi erano davvero competitivi». Qualcuno però cominciò a insospettirsi di tanta efficienza: «Aveva ragione. Scoprimmo con grande sorpresa che l’uomo in realtà vendeva altro genere di prosciutti, ma aveva creato dei timbri simili a quelli originali (nella foto) e sul suo furgone-laboratorio stampava con il cannello collegato a una bombola del gas i marchi desiderati dall’ignaro cliente, variando il prezzo a seconda del...valore del prodotto. Che però era sempre lo stesso». (a.palm.)

In Primo Piano
I controlli

In gita da Sassari a Nuoro senza assicurazione: nei guai il conducente di un pullman pieno di studenti

Le nostre iniziative