La Nuova Sardegna

Peru, Fi: testo da rivedere ma la legge è essenziale

di Silvia Sanna
Peru, Fi: testo da rivedere ma la legge è essenziale

L’esponente dell’opposizione apre al dialogo con la maggioranza «Serve uno strumento che dia ossigeno al turismo e all’edilizia»

29 luglio 2018
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SASSARI. Il voto innanzitutto: 5, anzi 5 e mezzo. Una insufficienza lieve che quasi sempre si traduce in una promozione: ad assegnarla è il consigliere regionale di Forza Italia Antonello Peru, destinataria la legge urbanistica targata Erriu-Pigliaru che a settembre approderà in Consiglio. Peru, vicepresidente dell’aula e componente della commissione Urbanistica, rivela di avere una posizione molto aperta nei confronti del testo al centro del dibattito da mesi. «Lo dichiaro senza paura: il centrodestra è pronto a condurre una battaglia costruttiva per migliorare l’impianto della legge urbanistica e dare il suo contributo in aula sulla base delle perplessità avanzate nella commissione», dice Peru. L’obiettivo finale è dotare la Regione di una legge urbanistica che aiuti il comparto dell’edilizia a ripartire. Come? «Siamo a favore di una normativa – chiarisce Peru - che favorisca lo sviluppo, dando risposte alle vocazioni della Sardegna con la riqualificazione delle strutture ricettive nelle aree costiere, e si ricolleghi alla rigenerazione e riqualificazione delle zone dell’interno, alle prese con la piaga dello spopolamento».

L’esponente azzurro sottolinea l’importanza della rigenerazione urbana attraverso «un utilizzo dei volumi esistenti, che non impatti sul consumo del suolo, sia sulle aree costiere che nei centri dell’interno, in grado di rendere funzionali le strutture ricettive durante la stagione estiva ma anche recuperando gli edifici nei centri storici per un’ospitalità diffusa nel resto dell’anno». Un circuito virtuoso che punta alla destagionalizzazione ma anche a rivitalizzare i piccoli paesi a rischio estinzione, con i litorali e le periferie uniti nello stesso disegno. «A preoccupare è l’immagine della Sardegna come una ciambella, con la popolazione che si sposta sulle coste e al centro un buco, con un vuoto demografico. Uno scenario devastante – dice Peru – destinato a peggiorare in assenza di interventi strutturali. Per questo serve la legge urbanistica, una normativa che non punti i riflettori solo sugli ambiti costieri ma dia il giusto peso all’esodo dei giovani dalla periferia. Un piano che non sia funzionale alla sola espansione volumetrica, ma piuttosto uno strumento di principio che dia certezze e regole per modellare e pianificare la tutela, la salvaguardia, la valorizzazione, la crescita e lo sviluppo economico e sociale di tutto il territorio sardo». È chiaro comunque che i punti più spinosi, quelli sui quali la giunta ha apportato modifiche anche di recente, riguardano «gli incrementi volumetrici degli alberghi sulla fascia dei 300 metri dal mare «Noi ci auguriamo che la legge non ricalchi vedute ideologiche ormai superate – aggiunge Peru –: è indubbio che avremmo voluto correggere alcune contraddizioni del Ppr, che ha prodotto una frattura nello sviluppo della Sardegna. È assurdo che appena il 15% di 377 comuni sia riuscito in questi anni ad approvare uno strumento urbanistico in linea con le disposizioni dettate dal Ppr. È una anomalia da rivedere. La speranza è che il consiglio regionale possa affrontare tutte queste questioni senza preconcetti, con un dibattito che produca il miglioramento della normativa in discussione». Allora sì che il 5 e mezzo diventerà sufficienza piena.



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