La Nuova Sardegna

Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa: «A breve via alle bonifiche a Porto Torres»

di Gianni Bazzoni
Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa: «A breve via alle bonifiche a Porto Torres»

Dalle riconversioni industriali ai paradisi naturali, parla l’esponente del governo. «L’esecutivo valorizzerà anche i parchi. L’isola è un tesoro di biodiversità» 

04 agosto 2018
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SASSARI. Sul suo tavolo, tra i tanti dossier sulle emergenze e sulle bombe ecologiche sparse in quel campo minato ambientale che è l’Italia, ci sono ovviamente anche quelli che riguardano la Sardegna in generale e il Nord Sardegna in particolare. Problemi che, come nel caso della Sassari-Alghero, strada attesa da decenni, rischiano di trasformare la sacrosanta tutela dell’ambiente in un boomerang per il territorio. È il paradosso paventato nei giorni scorsi dal sindaco di Alghero Mario Bruno. Il progetto per la realizzazione del primo lotto della Sassari-Alghero è ancora bloccato dalla Commissione per la Valutazione di impatto ambientale. Se l’Anas non appalterà i lavori entro dicembre, i 150 milioni di euro già disponibili rischiano di andare persi. E questo sarebbe un disastro per l’economia del nord ovest dell’Isola. Quel progetto, infatti, ha già subito alcune modifiche e ha il benestare del ministero della Regione e dello stesso ministero dell’Ambiente.

Sergio Costa è un militare abituato a combattere le ecomafie, uomo pragmatico che non ama improvvisare e tuttavia non gli piace neppure sottrarsi alle domande. Il ministro dell’Ambiente, generale di brigata prestato alla politica dall’Arma dei Carabinieri, alla quale è approdato dal Corpo Forestale, risponde quindi in questa intervista sui temi che riguardano il nord Sardegna.

Ministro, cominciamo proprio dalla strada Sassari-Alghero. È l’arteria che collega il capoluogo di Provincia con il mare e la città catalana, che è sede dell’aeroporto del nord Sardegna. La fase di stallo del progetto per la realizzazione del primo lotto, fermo alla Commissione per Via, rischia di provocare un effetto domino il cui risultato potrebbe essere quello di perdere i finanziamenti già stanziati.
«Ci siamo informati presso la direzione competente, che è quella a cui afferisce la Commissione Via. Per la strada Sassari-Alghero è in corso presso il Ministero la procedura di Via speciale, avviata da Anas l'8 marzo 2018. Parliamo del progetto definitivo».

Dal punto di vista pratico, questo passaggio burocratico cosa comporta?
«Il 19 giugno il Ministero dei Trasporti ha chiesto la sospensione del procedimento, concessa per 60 giorni come norma. Di conseguenza, attualmente il procedimento è sospeso su richiesta del ministero dei Trasporti. Ne approfitto per sottolineare che tutte le procedure in atto sono visibili sul sito del ministero in tutti i dettagli, e a breve sarà aperto anche un portale dove la consultazione degli atti sarà ancora più immediata. In particolare, i documenti di questo progetto sono scaricabili a questo link: http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1754/3103».

Passiamo al problema dei problemi ambientali, almeno in questa parte della Sardegna: l’area industriale di Porto Torres. Nell’ex stabilimento Petrolchimico di Porto Torres sono state ereditate le conseguenze pesanti dell’inquinamento causato dalla grande industria chimica. Lei come vede il problema?
«La situazione di Porto Torres è molto complessa e come voi dite, quasi atavica. È nostro interesse riuscire a procedere nel modo più spedito e nell'assoluto interesse primario della tutela ambientale e quindi della salute dei cittadini».

Quello di Porto Torres è uno dei 39 Siti di interesse nazionale dove sono da tempo previsti interventi con risorse finanziarie già disponibili. Uno dei progetti il “Nuraghe” dopo una lunga attività preparatoria è giunto alle battute finali, la Regione ha concluso il suo iter ed è finalmente arrivato il decreto del ministero dell’Ambiente.
«In relazione al progetto Nuraghe – Fase 1, possiamo finalmente dire che con la firma del Decreto direttoriale n. 385/STA del 26 luglio è stato approvato il progetto. Lo abbiamo annunciato all'assessora regionale all'Ambiente Donatella Spano che ho incontrato al ministero dell'Ambiente la settimana scorsa. Attualmente quindi il decreto è in corso di notifica».

Dalle bonifiche ai paradisi naturali: il parco nazionale dell’Asinara. E’ uno dei Parchi più interessanti, per la storia legata al carcere e alle presenze “illustri” ma anche per la sua estensione (52 chilometri quadrati) e per la particolarità rispetto alle altre aree protette che rientra nelle competenze di un solo Comune (quello di Porto Torres)….
«Come abbiamo avuto modo di precisare in questi primi due mesi di governo, quello dei Parchi è un tema fondamentale per la nostra azione. Ci siamo impegnati strenuamente a valorizzarli al massimo».

In che modo intendete procedere?
«È importante salvaguardare la biodiversità assicurando una gestione più coordinata delle aree protette. Per raggiungere questo traguardo bisogna stabilire piante organiche per gli enti parco e una nuova governance, introducendo i parametri di contabilità ambientale ed ecologica nel bilancio».

Da circa due anni il Parco dell’Asinara è senza un presidente ed è guidato da un reggente, l’attuale sindaco di Stintino Antonio Diana. Il Governo precedente, tra gli ultimi suoi atti aveva ipotizzato la nomina di un rappresentante interno (il biologo Vittorio Gazale) ma l’operazione poi non era andata a buon fine per questioni di tempo.
«Ci stiamo occupando delle personalità che dovranno guidare i parchi e al più presto riusciremo a proporre le migliori professionalità per gestire questo enorme e preziosissimo patrimonio del nostro Paese, in raccordo con le istituzioni locali e gli enti preposti, vagliando i migliori curricula pervenuti».

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