La Nuova Sardegna

Fondi ai gruppi, sospensione finita: tornano in aula i 3 consiglieri condannati

L'aula del consiglio regionale
L'aula del consiglio regionale

Dal 21 agosto Floris, Cherchi e Randazzo si riprenderanno il loro posto in consiglio regionale

18 agosto 2018
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CAGLIARI. Cambio della guardia in Consiglio regionale. Dal 21 agosto tornano in aula i tre consiglieri condannati per peculato aggravato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi e sospesi in base alla legge Severino. Da martedì Oscar Cherchi, Mariolino Floris e Alberto Randazzo saranno di nuovo a tutti gli effetti consiglieri regionali. La sospensione infatti era di 18 mesi e, non essendo intervenuta una sentenza di appello con una ulteriore condanna, i suoi effetti sono da considerarsi esauriti. E così dal 21 - anche se l’aula riaprirà solo a settembre - Cherchi e Randazzo ritorneranno a sedersi nei banchi di Forza Italia, mentre Floris, leader dell’Uds, dovrebbe entrare nel gruppo formato dal suo partito con Psd’Az e La Base. Il loro ritorno in Consiglio ovviamente comporterà l’uscita dei tre consiglieri che erano subentrati al loro posto: Gennaro Fuoco, che nel frattempo aveva lasciato l’Uds per Fratelli d’Italia, per Floris, Domenico Gallus, che da Forza Italia era passato con i sardisti, per Cherchi, Mariano Contu, rimasto tra gli azzurri, per Randazzo.

La condanna. Era il 20 febbraio 2017 quando la prima sezione penale del tribunale di Cagliari aveva condannato per peculato aggravato 13 dei 14 imputati, tutti ex consiglieri della legislatura dal 2004 al 2009. Per tutti loro pene comprese tra i 5 anni e sei mesi e 2 anni e due mesi. Unico assolto con formula piena l’ex eurodeputato Giommaria Uggias. Tra i 13 condannati anche tre consiglieri regionali in carica: l’ex presidente della Regione Mariolino Floris (4 anni e 6 mesi), l’ex assessore ai tempi di Cappellacci Oscar Cherchi (4 anni) e Alberto Randazzo (3 anni).

La sospensione. Tre mesi dopo per loro è scattata la sospensione dal Consiglio con effetto retroattivo dal 20 febbraio. Uno stop di 18 mesi così come prevede la legge Severino. Una sospensione che sarebbe potuta essere prolungata di altri 12 mesi - e quindi diventare definitiva visto che a febbraio finisce la legislatura - in caso di sentenza di appello con condanna di oltre due anni. Invece, non c’è stata nessuna sentenza e per i tre consiglieri si riapriranno le porte dell’aula. Il ritorno vero e proprio sarà a settembre, alla ripresa dei lavori, ma già dal 21 agosto saranno di nuovo retribuiti dal Consiglio.

Gli addii. Per i tre che ritornano ce ne sono tre che vanno via. Un cambio della guardia tutto interno al centrodestra. Con un incremento nella fila di Forza Italia. Cherchi e Randazzo, infatti, si iscriveranno di nuovo al gruppo degli azzurri, di cui faceva parte anche l’uscente Contu. Gallus, invece, per quanto eletto con Forza Italia era passato al gruppo Psd’Az-La Base. Gruppo a cui si dovrebbe iscrivere anche il leader Uds Mariolino Floris, mentre Fuoco, il suo sostituto per 18 mesi, era passato alla corte di Fratelli d’Italia. Gallus era entrato in Consiglio pur non essendo il primo dei non eletti. La Giunta per le elezioni, infatti, aveva bocciato l’ingresso di Emanuele Cera, già sindaco di San Nicolò Arcidano, perché ritenuto ineleggibile: nel 2014 non si era dimesso dalla carica di presidente della Saremar, l’ex compagnia marittima controllata dalla Regione, prima che fosse depositata a Oristano la lista di Forza Italia per le elezioni regionali.

I precedenti. In questa legislatura non è la prima volta che un consigliere regionale viene sospeso e poi riammesso in aula. Antonello Peru, consigliere di Forza Italia, era stato arrestato nell’inchiesta su Sindacopoli. Immediata era scattata la sospensione di sei mesi dall’aula: al suo posto era entrato Giancarlo Carta, anche lui forzista poi passato con Fratelli d’Italia. Trascorsi i sei mesi previsti dalla legge Severino, Peru è tornato in aula sui banchi di Forza Italia. Un ritorno “premiato” con l’elezione alla vicepresidenza del Consiglio regionale. Una carica che Peru già ricopriva prima dell’arresto, ma riottenuta con 7 voti in più di quelli a disposizione del centrodestra. Voti in arrivo dalla maggioranza. (al.pi.)

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