italia nostra, wwf e lipu
Metano, ambientalisti contrari «È ormai inutile e costa troppo»
CAGLIARI. Il progetto di metanizzazione dell’isola targato Snam Rete gas è inutile, costa troppo, ha un impatto ambientale complessivo non sostenibile ed è ormai vecchio rispetto all’auspicabile...
28 agosto 2018
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CAGLIARI. Il progetto di metanizzazione dell’isola targato Snam Rete gas è inutile, costa troppo, ha un impatto ambientale complessivo non sostenibile ed è ormai vecchio rispetto all’auspicabile passaggio a un’economia veramente circolare fondata sulle energie rinnovabili, autoprodotte e diffuse: lo sostengono in una note congiunta Graziano Bullegas (Ìtalia Nostra), Carmelo Spada (Wwf Sardegna9 e Francesco Guillot (Lipu Sardegna) che in questi giorni hanno depositato le osservazioni alla Via (valutazione d’impatto ambientale) per il tratto sud dell’impianto dopo aver depositato quelle per il tratto nord. Le tre associazioni chiedono alla Regione che venga dichiarata «l’improcedibilità dell’istanza di Via per la parzialità del progetto, in quanto non è stato esaminato l’impatto ambientale complessivo dell’intera opera della rete metanifera sarda» e «per l’eccessivo costo ambientale richiesto dall’infrastruttura rispetto agli scarsi benefici derivanti alla comunità e agli obiettivi di riduzione delle emissioni destinate ad alterare il clima». Italia Nostra, Wwf e Lipu attaccano il progetto valutandolo in termini negativi sia sul piano ambientale che su quello sociale ed economico: «La realizzazione di un’infrastruttura fortemente impattante - è scritto nella nota - per il trasporto del gas naturale non rappresenta una possibile soluzione di transizione anche per gli eccessivi costi da sopportare» e la «dorsale per il trasporto di metano risulta poco utile in aggiunta ai depositi costieri, che sarebbero comunque in grado di sopportare la domanda di metano». Per le tre associazioni «il progetto presenta inoltre un’obsolescenza tecnologica ed economica determinata dalla stessa rapidità coi cui si evolvono i mezzi di produzione e di accumulo delle fonti rinnovabili» che - sostengono le associazioni - rappresentano invece la soluzione giusta per il futuro energetico della Sardegna.