La Nuova Sardegna

Sdp ALL’ATTACCO 

Cocco: «Gli ospedali non si toccano»

Cocco: «Gli ospedali non si toccano»

Per il capogruppo «la riforma è solo quella approvata dal Consiglio»

21 settembre 2018
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CAGLIARI. La riorganizzazione degli ospedali «deve continuare a essere quella votata dal Consiglio regionale e non è negoziabile». A sostenerlo è il capogruppo di Sdp Daniele Cocco, con una netta presa di posizione all’indomani della bocciatura da parte dei tecnici del ministero della salute della riforma. Dopo aver ribadito che i criteri imposti dal tavolo di monitoraggio nazionale «sono folli e sarebbero devastanti per la Sardegna», Cocco scrive: «Per noi è un dovere imprescindibile mantenere aperti tutti gli ospedali che oggi ci sono e allo stesso tempo potenziare quelli che finora hanno rappresentato un’eccellenza anche se sono lontano da Cagliari e Sassari». Per replicare subito dopo a quelle che sono due delle contestazioni contenute nel parere arrivato da Roma. «Gli ospedali di Nuoro e Ozieri (considerati di fatto sovradimensionati dai tecnici del ministero) sono di fatto indispensabili per far funzionare al meglio il sistema sanitario regionale e garantire il massimo dell’assistenza anche a chi vive in quei territori che periferici certo non sono e in cui abbiamo invece il dovere, così come previsto dalla riforma approvata dal Consiglio regionale, di assicurare comunque gli stessi standard previsti altrove». Quindi, secondo Il capogruppo di Sdp, «l’ospedale di Ozieri deve mantenere aperti tutti reparti e le specialità che oggi ci sono e altre, come la radiologia interventistica, dovrà andare a regime appena la nuova Rete ospedaliera sarà applicata dall’inizio alla fine». Poi il caso Nuoro: «Una volta per tutte l’assessorato alla sanità deve chiarire se è o meno in grado di mantenere gli impegni assunti. Non abbiamo dubbi: a Nuoro devono esserci per forza la Stroke unit per far fronte alle emergenze neurologiche come l’ictus, la Breast unit, indispensabile nella cura multidisciplinare dei tumori al seno, e ancora i reparti di neurochirurgia, ginecologia e la struttura complessa di dermatologia e tutto il resto stabilito, con impegni formali raggiunti faticosamente, dalla riorganizzazione della rete ospedaliera». In un altro passaggio del comunicato Sdp sollecita «l’assessorato alla sanità e l’Asl unica di intervenire subito e con decisione per mettere fine al dramma delle liste d’attesa, un altro dei grandi mali della sanità sarda che ci siamo impegnati a combattere in questa legislatura». Per concludere: «Mai, in questi quattro anni, siamo stati teneri con l’assessore Luigi Arru e continueremo a vigliare perché la Rete ospedaliera, migliorata anche grazie al contributo di Sdp, diventi operativa a tutti gli effetti e non sia invece azzoppata come vorrebbero i tecnici del ministero della salute».

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