La Nuova Sardegna

Porto Torres, via libera per l’impianto fotovoltaico

Porto Torres, via libera per l’impianto fotovoltaico

L’assessora Piras: «Cantiere aperto entro l’anno nell’area industriale ex Syndial» Investimento da 30 milioni di euro. Per un anno saranno occupati 200 lavoratori

25 settembre 2018
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PORTO TORRES. Finalmente un atto concreto nella riqualificazione dell’Area di crisi complessa di Porto Torres, un passo deciso verso un nuovo sviluppo industriale che possa servirsi di energia pulita. È arrivato il via libera in conferenza di servizi all'autorizzazione unica per la realizzazione chiesta da Eni di un impianto fotovoltaico nell'area ex Syndial. Il progetto si svilupperà su aree del Gruppo Eni che saranno date in concessione per 30 anni alla Spa Eni, su una superficie totale di 57 ettari, di cui 42 occupati dai moduli, all'interno dell'area inserita nel Sin di Porto Torres.

L’area sulla quale sorgerà il polo fotovoltaico è tra quelle interessate da precedenti attività industriali (negli anni ’70 c’erano serbatoi di stoccaggio di prodotti chimici) ed è stata bonificata con un progetto che ha interessato suolo e falda. Con la conclusione dell'iter, si apre adesso la fase che porterà all'installazione delle opere all'interno di aree interamente di proprietà di società del gruppo. Il cantiere dovrebbe essere aperto entro la fine dell'anno e i lavori, per un costo che si aggira sui 30 milioni di euro, garantiranno occupazione per circa un anno a 200 lavoratori della zona industriale.

«L'approvazione – afferma l'assessora dell'industria, Maria Grazia Piras -– è solo un piccolo ma importante tassello di tutti gli investimenti sull'energia previsti nel territorio e delle iniziative articolate di reindustrializzazione che assessorato e Giunta stanno portando avanti nell'area di Porto Torres. Dal completamento della chimica verde, sulla quale è in corso di definizione l'accordo con Eni, all'attuazione di progetti relativi all'area di crisi complessa che adesso andranno a confluire nell'accordo di programma quadro, da definire con il Governo, e che potranno beneficiare dei vari strumenti di sostegno promossi a livello nazionale e regionale».

«L’investimento – spiega la Piras – unisce innovazione, tutela dell’ambiente e opportunità rilevanti per le imprese del settore energetico» e che «va ad aggiungersi a quello che si sta realizzando ad Assemini. L’obiettivo è creare laboratori permanenti per lo sviluppo tecnologico in campo ambientale ed energetico e installare impianti molto avanzati come il Concentrated solar power». E ancora: «La Sardegna si conferma una delle prime regioni in Italia in tema di rinnovabili e si proietta sempre più a livello internazionale nel campo della ricerca applicata ai nuovi impianti. L’infrastruttura è sicuramente un valore aggiunto in termini di economia circolare, riduzione delle emissioni climalteranti e valorizzazione dell’area industriale». (a.palm.)

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