La Nuova Sardegna

Arborea, derapate e sfide illegali nella pista abbandonata

di Eleonora Caddeo
Arborea, derapate e sfide illegali nella pista abbandonata

Fast&Furious in salsa sarda: l’autodromo è inagibile da anni ma gli appassionati lo usano ogni fine settimana

15 novembre 2018
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ARBOREA . È l’equilibrio tra acceleratore e controsterzo, quello delle gare automobilistiche di drift che si consumano, quasi ogni fine settimana, nel tracciato del kartodromo di Arborea. Una disciplina che attira tantissimi appassionati di auto e che uno degli ingredienti della fortunata e interminabile saga cinematografica “Fast&Furious”. Peccato che il kartodromo di Arborea sia una pista abbandonata e un’incompiuta di lungo corso dato che se ne attende il completamento da quasi trent’anni. E le corse d’auto, che ogni sabato e domenica attirano molti amanti delle derapate, sono ovviamente non autorizzate.

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L’autodromo abbandonato. La pista che ospita le gare clandestine è chiusa da decenni e ovviamente interdetta all’accesso di piloti e pubblico. Lo dimostra un grosso cancello, una recinzione metallica, alcuni massi posati lungo il tracciato e una serie di ordinanze sindacali che tutelano l’incolumità pubblica. Ma i divieti non hanno fermato gli appassionati della velocità che, infatti, sono scesi in pista ad Arborea anche lo scorso sabato. A testimoniarlo, non solo i rombi dei motori preparati delle vetture, udibili anche sino all’abitato del paese. Ci sono soprattutto i video, postati dai protagonisti delle corse clandestine direttamente sui social network.

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Show sui social. Le registrazioni sono fatte per mostrare ad amici e seguaci la bravura del pilota nel portare alla deriva (questo il significato letterale di drift) in maniera controllata vetture preparate per sfrecciare veloci, scivolare lateralmente in curva e giocare a tutto gas trovando l’equilibrio tra acceleratore e controsterzo di fronte al pubblico in pista e a quello virtuale. Spettacoli ad alto coefficiente di rischio, non autorizzati, che ufficialmente nessuno vede ma di cui tanti, ufficiosamente, sono a conoscenza. Queste corse del fine settimana, oltre a rappresentare un rischio per chi sfreccia su una pista da kart non certo sicura e a norma e per gli spettatori i, sono anche un bel grattacapo per chi deve tutelare la sicurezza pubblica.

La disputa. La struttura è di proprietà della Arco (Arborea Costruzioni), azienda fondata nel 1991, partecipata al cinquantuno per cento dal Comune di Arborea e cancellata lo scorso gennaio dal registro delle società. La pratica di liquidazione è iniziata da mesi ma mancherebbero ancora delle firme, da parte della presidenza societaria, affinché l’iter burocratico possa concludersi e l’amministrazione comunale si possa riappropriare del bene. «Non dipende da noi – spiega la sindaca di Arborea, Manuela Pintus –, la Arco è stata cancellata ma sinché la società non conclude la liquidazione, il Comune non può disporre della struttura e avviare la riqualifica dell’area». Il presidente della Arco, Renzo Ibba è di tutt’altro avviso: «La società è stata cancellata – sottolinea – l’autodromo ora è in mano al Comune che se ne dovrà occupare». Una bagarre, questa volta non tra le macchine in corsa, tutta burocratica. Il processo di liquidazione continua a fermare ai blocchi di partenza la riqualifica, per la quale – sottolinea Manuela Pintus – “si vorrebbe mantenere la destinazione d’uso iniziale, attraverso la concessione dell’area ad un privato”.
 

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