La Nuova Sardegna

Aias, ricorso rigettato Il 31 dicembre scadrà la convenzione

Aias, ricorso rigettato Il 31 dicembre scadrà la convenzione

Il tribunale di Sassari: la revoca disposta dall’Ats è legittima Ma non c’è un’alternativa per l’assistenza di 3500 pazienti

17 novembre 2018
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SASSARI. C’è un difetto di giurisdizione sul ricorso presentato dall’Aias: a stabilirlo con un'ordinanza è il giudice del Tribunale di Sassari Silvio Lampus, che ha accolto l'eccezione sollevata dai legali dell'Ats Sardegna e della Regione. Con il ricorso al tribunale ordinario l'Aias, associazione italiana assistenza spastici, chiedeva l'inapplicabilità della revoca contrattuale disposta dalla stessa Azienda sanitaria unica. L’Ats, in seguito a una risoluzione da parte del consiglio regionale, nel luglio scorso aveva deciso di revocare la convenzione con l’associazione: a motivare la decisione, il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti. Circa 1000 lavoratori lamentano infatti un arretrato di circa 10 mensilità. Per garantire continuità nell’assistenza era stato stabilito di prorogare la convenzione sino al 31 dicembre di quest’anno. Il giudice Lampus, oltre a dichiarare il difetto di giurisdizione, conferma quanto sostenuto dall’Ats e dalla Regione, cioé che «il mancato pagamento delle retribuzioni dei propri dipendenti comporta la risoluzione del contratto». La Regione esulta: «Da ciò deriva che l'Ats ha agito rispettando le clausole contrattuali ed ottemperando a quanto previsto dalle disposizioni regionali in materia di schemi di contratto che l'Ats stessa deve adottare nei suoi rapporti con gli erogatori privati di prestazioni sanitarie». Nella pratica, questo significa che il 31 dicembre 2018 scadrà il contratto che lega l’Aias alla Regione. Uno scenario che desta forte preoccupazione perché al momento non c’è un’alternativa all’associazione che opera con 50 centri distribuiti in tutta l’isola, la maggioranza dei quali nel Cagliaritano e nel Sulcis, e assiste circa 3500 pazienti disabili e non autosufficienti, una parte dei quali ricoverati nelle strutture. In attesa ci sono anche i dipendenti, che in teoria dovrebbero essere riassorbiti da chi prenderà il posto dell’Aias e firmerà il contratto di accreditamento con la Regione. È molto improbabile che tutti questi dubbi saranno chiariti in poco più di un mese, entro la data di scadenza della convenzione. Anche perché appare scontato che l’Aias non resterà con le mani in mano dopo l’ordinanza del giudice del tribunale di Sassari: quasi certamente l’associazione presenterà un nuovo ricorso, questa volta al Tar, per chiedere la sospensiva della revoca. Adducendo come motivazione proprio la necessità di continuare a garantire un servizio fondamentale che altrimenti rischierebbe di interrompersi bruscamente. (si. sa.)

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