La Nuova Sardegna

Arriva l’ok per Solinas ma c’è l’incognita sondaggi

di Alessandro Pirina
Arriva l’ok per Solinas ma c’è l’incognita sondaggi

A Barumini il tavolo del centrodestra sceglie ufficialmente il segretario sardista  Berlusconi ha chiesto a Salvini più tempo per valutare i nomi in campo

01 dicembre 2018
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SASSARI. Il centrodestra supera le frizioni, i malumori interni e annuncia quello che già si sapeva da tempo: sarà Christian Solinas a guidare la coalizione alle regionali. Il tavolo formato da 11 tra partiti e movimenti di nuovo conio ha scelto il senatore sardista come leader. E lo ha fatto all’unanimità. Il che significa che i mugugni degli ultimi giorni - targati soprattutto Riformatori e Forza Italia area Cicu-Pittalis - sono stati superati. Il segretario sardista ringrazia gli alleati e inizia già la campagna elettorale. Ma la decisione del tavolo regionale potrebbe essere ribaltata da quello nazionale. Sì, perché ora Matteo Salvini, a cui è stata assegnata la Sardegna, dovrà portare il nome di Solinas al tavolo con Berlusconi e Meloni per avere l’ultimo via libera. In realtà, un primo faccia a faccia tra i leader si è tenuto ieri ad Arcore. Salvini lo ha disertato e ha mandato il suo numero due Giancarlo Giorgetti a trattare. Un forfait che ha irritato i leader di Forza Italia e Fratelli d’Italia. La riunione si è fatta comunque: all’ordine del giorno non solo la Sardegna, ma anche il Piemonte, l’Abruzzo e la Basilicata. Le regioni sono già state spartite tra gli alleati, ma alla fine dell’incontro Berlusconi ha chiesto un po’ più di tempo per sottoporre le candidature individuate a un nuovo giro di sondaggi. Che, a seconda dei risultati, si sussurra in casa azzurra, potrebbero portare il centrodestra a rivedere le scelte fatte nelle regioni. Sardegna compresa.

Uno scenario che Christian Solinas non prende nemmeno in considerazione. Da ieri pomeriggio lui è ufficialmente il candidato del centrodestra. «Sono grato per la responsabilità a cui la coalizione di centrodestra mi ha chiamato – sono state le sue prime parole al termine della riunione di Barumini che ha ufficializzato la sua investitura –. Voglio ringraziare tutti i soggetti politici che hanno trovato nella mia persona il punto di contatto come alternativa di governo seria e credibile rispetto al governo degli ultimi anni». Il suo primo pensiero è «per la gente comune, per i sardi che continuamente soffrono, gioiscono, si arrabattano per trovare soluzioni, vedono partire i propri figli, subiscono il sistema sanitario. La campagna elettorale la farò tra la gente: basta con quella politica che in questi ultimi anni ha parlato un linguaggio completamente diverso dai bisogni e dalle aspettative dei cittadini».

Il senatore, che domenica è stato confermato alla guida del Psd’Az, racconta la settimana di passione, tra la visita di Salvini, la prima investitura al congresso e le tensioni degli ultimi giorni. «Ho vissuto questa settimana con estrema serenità. Abbiamo fatto un congresso che ci ha riconciliati con i sardi. Ora arriva questa scelta che mi onora. La presidenza della Regione è quanto ci sia di più importante per un sardo, per un sardista. Lo faccio con gioia, rinunciando al ruolo di senatore, e dunque anche al diritto al vitalizio. Ma, ripeto, sono onorato di farlo». In caso di elezione (anche come semplice consigliere qualora il centrodestra non vincesse le elezioni), infatti, Solinas dovrà lasciare Palazzo Madama, dove entrerebbe la prima dei non eletti, Lina Lunesu, ex consigliera regionale Pdl ora con la Lega. Ma ovviamente prima c’è lo scoglio delle elezioni da superare. E, a quanto pare, ancora prima c’è lo scoglio del tavolo romano.

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