La Nuova Sardegna

La Zedda frena su Solinas: la candidatura può saltare

di Alessandro Pirina
La Zedda frena su Solinas: la candidatura può saltare

La consigliera di Fi: «Il tavolo nazionale può ribaltare la decisione presa nell’isola Ho un mio progetto e sogno di guidare il centrodestra. Non corro per la Camera»

10 dicembre 2018
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SASSARI. Il suo sogno era candidarsi alla guida della Regione. Alessandra Zedda, consigliera di Forza Italia, lo ammette senza giri di parole. «Ho un mio progetto di Sardegna». Ma la coalizione, o meglio la Lega, ha scelto il segretario sardista Christian Solinas. «Ne prendo atto», dice lei, salvo però aggiungere che la decisione finale sulla leadership non è stata ancora presa.

Zedda, qual è la situazione nel centrodestra sardo? Solinas è il candidato?

«Dobbiamo distinguere i due piani. Da un lato c’è una indicazione da parte della Lega e di Salvini, che sono andati a valorizzare il ruolo di un partito, il Psd’Az, di una persona, appunto Solinas, un collega esperto che sicuramente ha in questo momento il sostegno dei sardisti in particolare modo e del tavolo regionale. Io prendo atto di questo. Ma c’è un secondo piano...».

E cioè?

«Un po’ in tutte le regioni che andranno al voto, che fanno parte di un tavolo nazionale, si stanno continuando a cambiare i nomi dei candidati. A dirlo non sono io né Forza Italia. Io prendo atto di quello che è avvenuto in Sardegna, ma le decisioni finali non sono state ancora assunte. Certamente mi sarebbe piaciuto avere un ruolo diverso».

Si sarebbe voluta candidare come governatrice?

«Non ho mai negato di avere un progetto per la Sardegna che considerava la mia candidatura alla presidenza. Ma nel frattempo sono successe altre cose, cioè la volontà di Lega e Psd’Az di indicare Solinas. Se non ci saranno cambiamenti il candidato sarà lui. Io continuerò a battermi per il mio progetto di Sardegna».

Le sue idee per l’isola?

«Innanzitutto, serve una totale rottura col passato. Ovviamente il mio progetto passa per tutti quei temi di cui dibattiamo da sempre: trasporti, sanità, rapporti col governo centrale, lavoro, turismo, fiscalità di vantaggio. Serve una regionalizzazione dell’istruzione senza escludere università tutte sarde. Dobbiamo ripensare al modello di sviluppo partendo da un concetto: creare valore direttamente nell’isola. I redditi reali non devono essere costruiti dall’esterno».

Un programma di governo, insomma.

«Io vorrei avere il ruolo per governare la Sardegna insieme al centrodestra affinché possa diventare un giorno fortemente autonoma e speciale. Guardi, se oggi mi facesse una domanda secca rinuncerei a qualsiasi collegio per la Camera. Io sono concentrata sulla mia Sardegna, prima di tutto per me ci sono le Regionali».

Ines Pisano, che ha annunciato la sua discesa in campo fuori dal centrodestra, ha avuto parole di stima per lei.

«La ringrazio e ricambio. Anche io ho stima di Ines, perché credo che sia spinta anche lei dall’amore per la Sardegna. Ma io credo nella vittoria del centrodestra unito. Qualsiasi formula alla Pili sarà dannosa per la Sardegna. Questo i disturbatori del centrodestra lo devono sapere. In questo momento il centrodestra ha tutte le carte per vincere e fare un cambio di passo. L’esperienza di 10 anni fa e quella degli ultimi 5 anni devono portare tutti a fare un passo indietro per il bene della Sardegna. Se noi la riconsegniamo al centrosinistra continuerà la devastazione, se dovessero vincere i 5 stelle finiremmo nel baratro».

Forza Italia ha messo da parte le divisioni degli ultimi mesi?

«Ci sono state diverse visioni su come si devono affrontare le sfide elettorali, oggi per il bene della Sardegna bisogna fare prevalere la saggezza. Al di là di tutto siamo talmente animati dopo 5 anni di opposizione che sono certo saremo la sorpresa di queste elezioni».

Il suo giudizio sul governo?

«La parte della Lega la apprezzo, sono battaglie comuni del centrodestra. E sono contenta che Salvini abbia detto che metterà l’isola al centro dell’agenda. Da parte del M5s, invece, promesse e annunci irrealizzabili, incapacità e improvvisazione».

Il governo temporeggia sul metano nell’isola. E anche Solinas si è detto contrario.

«Io ritengo che la metanizzazione dell’isola sia importante nella misura in cui si riesce a organizzare il collegamento con i bacini del gas già presenti. È importante che dal governo ci sia la presa d’atto che siamo l’unica regione che non ha metano né fonti alternative se non le rinnovabili che hanno però un uso limitato che non garantisce l’essenzialità».

Se avessero scelto lei per guidare il centrodestra sarebbe stato Zedda contro Zedda.

«Ma i cittadini non si sarebbero confusi, siamo diversi e non solo per il sesso. Per me Massimo Zedda è un candidato da rispettare, ma il suo nome vuole dire centrosinistra, vuole dire Pd. Nessuna discontinuità tra lui e la giunta Pigliaru».

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