La Nuova Sardegna

Daniela: Roger, lo aspettavo gli ho dato i dolcetti sardi

di Roberto Petretto
Daniela: Roger, lo aspettavo gli ho dato i dolcetti sardi

La superfan racconta l’incontro con il re del tennis: «Un’emozione incredibile»

04 ottobre 2019
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OLBIA. «L’emozione più grande della mia vita è stata la nascita dei miei figli. Subito dopo, però, viene l’incontro con Roger». Daniela Zuncheddu ancora oggi, 20 giorni dopo la cena con Roger Federer, si emoziona e non riesce a trattenere il pianto di felicità: «Ma sono sensazioni che in gran parte non riesco a descrivere, a trasmettere. Quindi le tengo per me e ogni tanto le faccio riaffiorare dal mio cuore». Cinquant’anni compiuti quest’anno, titolare di una pizzeria a Fluminimaggiore, Daniela è una bella signora, sposata, madre di due figli, Sara e Michele. Il mese scorso, a Ginevra, ha vissuto una favola: ha incontrato il suo idolo: il tennista svizzero Roger Federer. La definizione di “idolo”, però, non rende bene il livello di adorazione che Daniela nutre per “The King of tennis”. E allora ci prova lei a spiegarla: «Io passo le mie giornate con lo straccio in mano, tra pizzeria e casa. Stavolta sono stata una sorta di Cenerentola che viene invitata alla festa: per una sera mi sono trasformata in principessa». Il principe, manco a dirlo, era lui: Roger. L’incontro è avvenuto in una ambientazione da sogno, un resort affacciato sul lago a Ginevra. Come è stato possibile per una imprenditrice di Fluminimaggiore incontrare una star dello sport (ma non solo) mondiale?

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Tutto cominciò con un cartellone giallo, esibito da Daniela sugli spalti del torneo Open di Madrid a maggio, mentre in campo giocava Federer: «Roger... would you like to have a dinner with me tonight? I’ll cook». Roger, vuoi venire a cena con me stasera? Cucino io! In alto la bandiera della Svizzera e i Quattro mori simbolo della Sardegna. In basso il logo della Barilla, che di Federer è sponsor. Scelta scaltra? «So che qualcuno mi ha criticato: non c’era nulla di preparato: ho messo il logo Barilla perché parlavo di cena e quello è uno sponsor di Roger». L’immagine viene colta dalle tv e dai fotografi, rilanciata dai social e subito catturata dall’azienda italiana che su Twitter si mette in cerca della tifosa. Caccia conclusa dopo un po’ di tempo. E mentre la caccia finiva, cominciava la favola.

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«Sono stata contattata dalla Barilla, a metà giugno ho ricevuto un pacco: dentro c’era una confezione di pasta e soprattutto una maglietta di Federer autografata. Per me la cosa sarebbe potuta finire lì: ero felicissima».

Invece a metà estate arriva un’altra telefonata: «“Sarebbe disponibile a una trasferta il 16 e 17 settembre?”. Mi sono consultata con mio marito e abbiamo deciso di dire di sì». A fine agosto l’invito: a Ginevra «per una lezione di cucina».

A quel punto il cervello di Daniela ha cominciato a esercitarsi in congetture, visto che negli stessi giorni, a Ginevra, ci sarebbe stata la Laver Cup con Federer protagonista: «Certo, ci ho sperato, almeno di vederlo da lontano». A Ginevra l’incontro con lo chef Marcello Zaccaria, che ha cucinato per la nazionale di basket ai mondiali in Cina. «Mi ha detto che avremmo dovuto preparare cinque piatti di pasta per la giuria».

Chi sarebbero stati i giurati? Cracco? Oldani? «Non pensavo a Roger - dice Daniela -, poi mi hanno chiesto di portare uno dei piatti in una sala dove c’erano tante persone. Guardavo mio marito quando ho sentito una voce: “Ciao Daniela, come stai”. L’ho riconosciuta subito, l’ho sentita tante volte nelle interviste».

Era la voce di Roger Federer: il “Re” si era materializzato con il sorriso migliore sul viso e un abbraccio affettuoso da sfoderare: «Mi sono commossa, ma sono riuscita a non piangere. Volevo godermi quel momento. Mi sono detta: “O mi regge il corpo o la mente”. Il corpo ha retto, ma la testa è andata in confusione».

Federer non ha smentito la sua fama di gentleman: «È stato veramente un signore. Gli ho chiesto dei figli e della moglie e lui mi ha chiesto della mia famiglia. Gli ho chiesto per quanto giocherà ancora e lui: “Per quanto vuoi che giochi? Un anno? Due? Per sempre, gli ho detto».

Poi la cena, con il “Buon appetito” identico a quello dello spot, le battute e gli aneddoti in serie del campione. Alla fine i doni: «Lo confesso, speravo di incontrarlo e avevo portato con me una Sardegna in sughero e dei dolcetti sardi». «Sarò lieto di fare colazione con questi dolcetti», ha detto Federer, ringraziando.

Daniela, che segue il tennis da quando aveva 5 anni, è rimasta stregata dalla grazia e dall’eleganza dell’atleta: «Quando fa il rovescio sembra Carla Fracci: volevo vedere qual colpo da vicino. Per questo sono andata a Madrid». E quando il “Re” smetterà? «So che può sembrare esagerato, ma sarà una specie di lutto. Federer non ha eredi».


 

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