La Nuova Sardegna

L’ex commissaria Assl: «Agito secondo le regole»

di Enrico Carta
L’ex commissaria Assl: «Agito secondo le regole»

L’inchiesta sulle assunzioni in cambio di voti al Pds, la Porcu ha risposto al gip Sulle procedure dei concorsi: c’era il via libera dell’ufficio legale. Piras in silenzio 

12 ottobre 2019
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ORISTANO. Allontana da sé ogni responsabilità e in quasi tre ore di interrogatorio spiega come funzionava il sistema sanità finché era lei a esserne alla guida. «Nel solco della legge», così Maria Giovanna Porcu avrebbe gestito la Assl di Oristano negli anni in cui fu commissaria. In questo caso interessa soprattutto il periodo tra il 2014 e il 2016, quelli in cui con un triplo colpo furono indetti i concorsi per ostetrica, infermiere e operatore socio sanitario. Sono quelli che i pubblici ministeri Armando Mammone e Marco De Crescenzo ritengono truccati, quelli in cui si annidava il presunto sistema di corruzione nato, secondo il quadro accusatorio, per creare consenso elettorale attorno al Partito dei Sardi. Le assunzioni o coi concorsi truccati o con le agenzie interinali a fare da tramite sarebbero state la merce di scambio attraverso la quale il PdS sarebbe arrivato ai voti utili per le regionali del 2014 e le elezioni comunali di Oristano del 2017.

Vero? Per Maria Giovanna Porcu, sulla quale pende una richiesta di misura cautelare che prevede la sospensione dall’attività lavorativa il castello accusatorio si regge su fondamenta che non poggiano su un terreno solido. L’attuale responsabile amministrativa del Distretto sanitario di Ales-Terralba, che dipende sempre dall’Assl di Oristano, ha scelto una strategia diversa rispetto alla maggior parte degli altri indagati colpiti da misura cautelare. Nei giorni scorsi solamente il responsabile delle professioni sanitarie dell’ospedale San Martino Gianni Piras si era sottoposto a interrogatorio. Si erano invece avvalsi della facoltà di non rispondere l’ex primario di Ginecologia e sindaco sospeso di Macomer, Antonio Onorato Succu; l’ex primario di Anestesia ed ex consigliere regionale del PdS, Augusto Cherchi; il capo degli infermieri del reparto di Ginecologia, Salvatore Manai. A questi tre si è aggiunto ieri anche l’ogliastrino Angelo Piras che aveva ricoperto a sua volta l’incarico di responsabile delle professioni sanitarie dell’ospedale. Assistito dall’avvocato Basilio Brodu, non ha voluto rispondere alle domande della giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello che deve a sua volta decidere se sospenderlo dal lavoro all’Assl di Nuoro. Diversa invece la scelta di Maria Giovanna Porcu. Affiancata dagli avvocati Guido Manca Bitti e Carlo Figus si è seduta nella stanza della giudice e ha spiegato di aver agito secondo la legge. Ha risposto a ogni domanda che le è stata posta in merito ai concorsi truccati e alle contestate procedure che avevano portato all’indizione degli stessi concorsi. Secondo la procura ci fu una forzatura nelle procedure perché si voleva evitare di assumere personale già in graduatoria in concorsi svolti in altre Assl. Al “sistema” sarebbe servito un nuovo concorso per piazzare i fedelissimi e quindi creare un serbatoio di voti perché gli assunti avrebbero dovuto rendere il favore: una croce sul PdS in cambio del posto di lavoro.

Maria Giovanna Porcu ha però spiegato che la decisione di avviare nuove procedure e di far svolgere il concorso era figlia anche del parere positivo degli uffici legali che avevano certificato la bontà di quel percorso in luogo della scelta del personale dalle vecchie graduatorie. L’ex commissaria ha anche rimarcato come l’Assl di Oristano fosse l’unica di tutta la Sardegna col bilancio in pareggio. Avrà convinto la giudice che nei prossimi giorni dovrà decidere se sospenderla o meno?

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