La Nuova Sardegna

Copagri: «Sul latte si attivi la Regione»

Il responsabile di settore Tandeddu: «Ha competenza primaria, deve mediare»

23 ottobre 2019
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SARDARA. «I 74 centesimi al litro di latte offerti l’8 marzo dalla parte industriale nel tavolo in prefettura a Sassari difficilmente potranno avere un aumento a saldo». A dirlo è Pietro Tandeddu, responsabile nazionale per Copagri del settore ovicaprino, durante un incontro a Sardara con i pastori. Questo, spiega «per effetto di un meccanismo di correlazione tra prezzo del pecorino romano rilevato a Milano e il prezzo del latte totalmente sbagliato e che da subito contestammo: sbagliati il periodo di riferimento, il riferimento al solo pecorino romano, e la griglia». Tandeddu evidenzia «le contraddizioni nella risposta del governo alla crisi, con la promessa, da parte di un ministro peraltro non titolato (Salvini, ndc), di portare in 48 ore il prezzo del latte a 1 euro e la sostanziale assenza della Regione che, ancora oggi, non ha una linea e una proposta». Nel ricordare che «ha la competenza primaria in campo agricolo e non può quindi scaricare solo sul ministero l’onere della soluzione», afferma che «è lecito chiedere alla Regione di farsi promotrice e garante di un confronto tra chi vende latte e chi acquista per definire un più remunerativo prezzo a saldo e per concordare un equo acconto per la campagna che sta per iniziare». Vanno però risolti i nodi strutturali che impediscono lo sviluppo. E non basta l’annuncio dello sblocco dei 10 milioni per il Fondo nazionale del latte ovino, «mancano gli altri decreti di attuazione previsti dalla legge 44: per l’acquisto del pecorino romano per gli indigenti, per il registro telematico che imporrà la comunicazione mensile del latte acquisito, per l’abbattimento degli interessi sui prestiti, per la promozione delle produzioni lattiero-casearie. E il ministero deve rispondere alla richiesta di ricostituzione del tavolo di filiera nazionale».

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