La Nuova Sardegna

Il videopasticcio di Sorso: «Nessuna riunione segreta, sapevamo di essere on line»

di Salvatore Santoni

Il sindaco e la segretaria comunale ribadiscono la trasparenza della riunione: «Quel tipo di assunzioni hanno natura fiduciaria. Nessun favoritismo»

29 ottobre 2019
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SORSO. Non un videopasticcio ma uno streaming consapevole. E non è stata nemmeno una riunione segreta, ma una comparsata informata durante le prove tecniche di trasmissione nell’aula consiliare per tarare l’impianto audio-video. Almeno è quello che sostengono i protagonisti della riunione a cinque andata in diretta sul web per oltre 20 minuti. Sono alcune delle precisazioni contenute in una nota congiunta firmata dal sindaco Fabrizio Demelas e dalla segretaria comunale Debora Rita Fonnesu sull’incontro andato in scena venerdì in municipio e trasmesso sul canale youtube del Comune di Sorso. Tra le altre cose si sottolinea che «non c’è stata alcuna forma di favoritismo» e che il Comune può assegnare incarichi fiduciari a proprio piacimento.

Rewind. La riunione si è svolta al pomeriggio, dopo la conclusione del consiglio comunale, nell’aula dell’assemblea civica. Attorno al tavolo cinque persone: il sindaco, il consigliere regionale Antonello Peru, la segretaria comunale, l’ex segretario e amministratore Nino Spanu e il figlio Claudio, funzionario comunale a Villamassargia. Al centro della chiacchierata gli assetti del personale del Comune della Romangia e una selezione, ancora non pubblicata, per un incarico ex articolo 110 del Tuel.

In posa. «L’incontro è avvenuto nella consapevolezza dei partecipanti della presenza delle telecamere dello streaming – si legge ancora nella nota – quel giorno attive per prove tecniche di trasmissione in ragione dei problemi che si erano verificati nella mattinata in occasione della ripresa dei lavori del consiglio comunale». Solo i migliori. E ancora, il comunicato spiega che l’incontro con il funzionario di Villamassargia «è avvenuto nell’ambito di una legittima azione dell’amministrazione comunale volta ad individuare le migliori figure, sotto il profilo meritocratico, da selezionare nell’esclusivo interesse della stessa amministrazione e della comunità». E che «nel corso della riunione da un lato Claudio Spanu ha manifestato il proprio disinteresse alla futura candidatura, dall’altro è stata preventivamente valutata l’assenza dei requisiti in capo al medesimo previsti dalla normativa».

Discrezionalità. La nota si sofferma poi sulle modalità di reclutamento ex articolo 110 del Tuel. «Le assunzioni di tali figure – scrivono Demelas e Fonnesu – hanno natura prettamente fiduciaria, per questo avvengono in forza di una scelta discrezionale e con contratto a tempo determinato normalmente collegato alla durata del mandato del sindaco». Ecco quindi come – sempre secondo il sindaco e la segretaria – «i soggetti intervenuti hanno agito con il solo fine del perseguimento dell’interesse pubblico e nel puntuale e rigoroso rispetto della normativa vigente».

Peru delegato. Durante la riunione, tra i più loquaci al tavolo c’era il consigliere regionale Antonello Peru, che a Sorso è capogruppo di maggioranza. E a quanto pare ricopre anche un altro ruolo. Infatti lo stesso Peru (confermano il sindaco e la segretaria nella loro nota) spiega di essere stato invitato a partecipare su richiesta dell’amministrazione comunale «solo in virtù della mia qualità di consigliere comunale delegato al Personale, e quindi soggetto titolato, per funzioni e prerogative, alla trattazione della materia (peraltro poco prima si era svolta altra riunione con il personale di alcuni settori)».

Meritocrazia. L’esponente di “Cambiamo!” dice che durante la riunione ha più volte messo in evidenza il tema centrale della meritocrazia «intesa come necessità per l’amministrazione di ricercare, nell’interesse della collettività, figure dotate di altissima professionalità e competenza da collocare nei ruoli apicali e ciò a prescindere da rapporti di amicizia o anche di semplice conoscenza». «Prova ne sia – continua Peru – che il sottoscritto non conosceva, neppure di vista, prima di quel giorno, Claudio Spanu, mentre suo padre, Nino Spanu, in passato e attualmente si era sempre pubblicamente collocato in un’area politica avversa a quella da me rappresentata». Infine, Peru ritiene «di aver agito nel pieno rispetto della legge e nell’esclusivo interesse del territorio».

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