La Nuova Sardegna

Aias, interviene il governo: Speranza invia gli ispettori

di Silvia Sanna
Aias, interviene il governo: Speranza invia gli ispettori

Stipendi non pagati, via alle verifiche. L’assessore Nieddu: scelta sbagliata

17 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il Governo indaga sul caso Aias: il ministro della Sanità Roberto Speranza ha ordinato un’ispezione nei centri di assistenza disabili della famiglia Randazzo. Due gli obiettivi: verificare il rispetto del contratto di convenzione tra l'associazione e la Regione e i livelli dei servizi erogati. Il ministro, esponente di Leu, interviene con un provvedimento urgente in una vicenda che va avanti da anni e che si è inasprita negli ultimi mesi. La Regione non gradisce: «L’ispezione rischia di buttare alle ortiche un lavoro complesso che portiamo avanti da mesi».

La vertenza. Al centro ci sono i 1200 dipendenti che chiedono il pagamento degli stipendi: 12 le mensilità arretrate più tredicesime e bonus Renzi. Nel frattempo l’Aias, per il quale il pm aveva chiesto il fallimento per debiti, è stato ammesso dal tribunale alla misura del concordato preventivo: entro le prossime settimane dovrà presentare un piano di ristrutturazione che garantisca la puntuale erogazione dei servizi e l’altrettanto puntuale pagamento dei compensi ai dipendenti. Nell’attesa, il ministero prova a fare chiarezza. Ad annunciare l’arrivo degli ispettori mandati da Speranza è il consigliere regionale di Leu, Eugenio Lai. «La decisione di attivare l'ispezione – spiega – arriva dopo le numerose note pervenute dai sindacati confederali, da alcuni deputati e dai consiglieri sardi di Leu». La dura presa di posizione del ministro è accolta molto favorevolmente, soprattutto se raffrontata «all'immobilismo della giunta Solinas sulla complicata vertenza», aggiunge Lai. Anche il deputato M5s Alberto commenta soddisfatto la notizia dell’ispezione e ricorda di avere presentato una interrogazione sull’argomento. «Si tratta di un primo passo per rispondere al malessere dei dipendenti dell’associazione che da un anno non ricevono lo stipendio. Una circostanza indecente e imbarazzante, alla quale l’amministrazione regionale deve rimediare al più presto».

La Regione. Proprio la Regione boccia la decisione del ministero. Dice l’assessore alla Sanità Mario Nieddu: «Abbiamo preso in mano una vertenza che dura da tanto tempo e in poco più di sei mesi siamo riusciti a fare quella chiarezza a cui nessuno si era mai minimamente avvicinato prima, nemmeno il precedente governo regionale. Quella stessa parte politica, a cui tra l'altro appartiene il ministro Speranza, che dopo essersi congratulata con l'attuale amministrazione regionale per il lavoro svolto dal tavolo tecnico, oggi plaude l'arrivo degli ispettori. C'è da chiedersi come mai nei cinque anni precedenti non abbiano mai chiesto l'intervento del governo, quando sarebbe stato più opportuno. Ora, a un passo dal traguardo, l'intervento ci sembra intempestivo».

Debiti-crediti. La situazione tra l’azienda e i lavoratori inq uesta fase è tesissima. Così come è complicato il rapporto tra la Regione e l’associazione. La commissione d’inchiesta istituita in consiglio regionale sull’Aias ha fatto chiarezza sul nodo debiti crediti, stabilendo che l’associazione ha ricevuto dal 2013 al 2018 circa 106 milioni di euro dalla Regione come rimborsi per le prestazioni erogate e vanta un credito di circa 2 milioni. Una cifra che invece la famiglia Randazzo contesta, sostenendo che gli importi dovuti e risalenti al periodo 1998-2013 siano molto più consistenti, nell’ordine di circa 40 milioni di euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Il funerale

A Ittiri lacrime e rombo di motori per l’ultimo saluto a Sebastiano Pasquarelli

di Luca Fiori
Le nostre iniziative