La Nuova Sardegna

Il Pd non ci sta e attacca la maggioranza di centrodestra: «Il Piano casa viola il Ppr»

Il Consiglio regionale sardo
Il Consiglio regionale sardo

Il Psd’az spinge per la proroga ma i consiglieri d’opposizione Piscedda e Deriu sottolineano le “norme intruse”

18 novembre 2019
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CAGLIARI . Si scrive “Piano casa”, si legge “attacco al Ppr”. Perlomeno secondo il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale. Durante i lavori della quarta commissione consiliare, infatti, sono state depositate due proposte di legge, una a firma Psd’az, l'altra Forza Italia. «Pur con diversi distinguo, entrambi si caratterizzano per un malcelato attacco al Ppr, e per l'intento di aggredire il territorio, ivi compreso quello costiero e interno – spiegano i rappresentanti del Pd in commissione, Valter Piscedda e Roberto Deriu –. Nonostante il titolo delle due proposte di legge sembrasse parlare solo di Piano Casa, e di proroga della sua scadenza fissata al 31dicembre, entrambi i testi contengono invece diverse norme intruse che introducono, ad esempio, premi volumetrici e autorizzazioni all'edificazione in agro. Il Pd ha contribuito a suo tempo a far ritirare alla maggioranza entrambe le proposte, spingendola a presentare un testo unico. Ma abbiamo anche preteso – continuano i due consiglieri regionali – che tutti i portatori di interesse, compresi gli Ordini Professionali, vengano coinvolti fin dalla fase iniziale dei lavori della Commissione, consapevoli della complessità della materia e della molteplicità degli interessi in campo».

Se da una parte il Pd dichiara la disponibilità alla proroga dei termini dell'attuale Piano Casa, dall'altra ribadisce che qualunque altra modifica debba far parte di una legge sulla materia urbanistica, ed invita la maggioranza a presentare un testo su cui discutere, come ha dichiarato l’assessore Quirico Sanna. «Il Pd non sarà disponibile allo scardinamento del Piano paesaggistico regionale – precisano Piscedda e Deriu – che costituisce il baluardo della politica urbanistica della Sardegna, esempio virtuoso per tutte le altre Regioni Italiane».

I due consiglieri del Pd ribadiscono l’intangibilità della fascia costiera dei 300 metri e la preferenza alla riqualificazione dei volumi esistenti rispetto alla creazione di nuovi “in una visione di governo del territorio che veda come protagonisti i Comuni rispetto al paventato ritorno al centralismo della Regione” e invocano la necessità di un Piano paesaggistico regionale delle zone interne, in linea con la "politica verde" annunciata anche dal nuovo Governo. «Il Pd – concludono Piscedda e Deriu – non rinuncerà a dare il proprio contributo alla stesura di una nuova legge urbanistica, rimasta tristemente al palo nella precedente legislatura, ma lo farà mettendo a disposizione i propri valori di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale sardo, di salvaguardia della peculiarità del territorio, e di concertazione con le amministrazioni locali e i diversi portatori di interesse, contro ogni logica di cementificazione selvaggia e di neocentralismo egemonico regionale».


 

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