La Nuova Sardegna

Il governo: stop a Tirrenia. Si va verso la nuova convenzione

Il governo: stop a Tirrenia. Si va verso la nuova convenzione

Il sottosegretario all’Ambiente risponde all’interrogazione di Deidda: «Procedure per la continuità avanzate con l’Europa. Ora sentiremo la Regione»

25 novembre 2019
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SASSARI. La penisola è sempre più lontana. La continuità marittima sembra essere sempre più in alto mare. Regione e governo non dialogano sulla materia. O meglio l’assessore ai Trasporti Giorgio Todde vorrebbe anche parlare, ma il ministro continua a rimanere un oggetto misterioso.

Ma qualche notizia trapela e il primo a diffonderla è il leader di Unidos Mauro Pili. Anche se il merito è del deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Sasso Deidda che ha presentato una interrogazione sul destino della convenzione tra Stato e Tirrenia, che sulla carta scade a luglio del 2020.

A rispondere è il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut. E già questo basterebbe per capire qual è lo stato di confusione. Perché ci si aspettava se non un pronunciamento del ministro ai Trasporti, almeno quello di un sottosegretario.

Ma Morassut smentisce gli scettici e qualche notizia la dà. Le sue parole mettono in evidenza due fatti. Il governo va al rinnovo della convenzione già da cinque mesi. «Abbiamo comunicato alla Tirrenia il 20 giugno del 2019 che è partita la procedura per riaffidamento del nuovo servizio di continuità – dice il sottosegretario –, e ribadito la scadenza dell’attuale convenzione per il 18 luglio 2020».

L’altro aspetto evidente è che la Regione non è stata coinvolta fino a oggi, né per la scelta di un eventuale modello differente da quello elaborato nel 2012, che prevede 73 milioni di euro all’anno per chi gestisce il servizio, né per conoscere la volontà della giunta sulla procedura. Perché Morassut fa anche sapere che la prima fase che darà il via libera alla nuova convenzione, quella più lunga, è già alla fase finale. Consiste nell’appurare se esistano le condizioni di mercato perché le rotte siano affidate con una compensazione. Lo prevedono le norme europee. Di fatto ci si deve accertare che non ci sia una o più compagnie disposte a coprire le rotte per tutto l’anno con una frequenza precisa e legata alle esigenze del mercato e al diritto della mobilità dei sardi, senza una compensazione.

Perché si possono sovvenzionare le rotte solo se si appura che non esiste un mercato sostenibile. In altre parole che la copertura del servizio comporti delle perdite per la compagnia che copre le rotte. E il sottosegretario afferma: «Questa fase propedeutica legata al mercato è molto avanti – spiega – e abbiamo ottenuto una prenotifica dell’Ue che non esiste una violazione delle norme sulla concorrenza nel caso di convenzione». E fino a qua una novità che sembra accelerare di molto gli aspetti burocratici. Poi il sottosegretario continua: «La direzione del ministero dei Trasporti ha già fatto una analisi e da un anno portiamo avanti il confronto con la Regione per analizzare la domanda di mobilità marittima e per individuare le rotte. Abbiamo programmato incontri con la Regione per verificare l’esistenza e la consistenza del mercato e le motivazioni di viaggio. Ora non resta che dare vita alla gara». (l.roj)

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