La Nuova Sardegna

I denunciati sono seicento: cresce il rischio protesta

I denunciati sono seicento: cresce il rischio protesta

Record di un allevatore che ha ricevuto 16 querele, 5 per fatti dello stesso giorno Agitazione nelle campagne: il prezzo del latte ancora basso. Mancano i conguagli

04 dicembre 2019
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SASSARI. Seicento indagati. E il numero cresce di giorno in giorno. C’è poi anche un super querelato: un pastore poco più che ventenne del nord Sardegna che ha ricevuto 16 denunce – fino a ieri – di cui cinque per episodi relativi alla stessa giornata. Un record. Ma tra i possibili futuri imputati non si sono solo pastori ma anche tanti simpatizzanti, gente che ha sposato le idee della protesta ed è stata inclusa nell’elenco dei “cattivi”. Sullo sfondo, poi, inizia a germogliare il prossimo seme della discordia perché in questi giorni i rappresentanti del comparto della trasformazione inizieranno a staccare gli assegni relativi ai pagamenti della nuova stagione di conferimento, senza che stiano stati pagati tutti i conguagli della scorsa stagione. E se le voci di corridoio dovessero essere confermate, i pagamenti per il 2020 non saranno molto superiori a quelli percepiti dai pastori sino alla fine del 2019. Si parla infatti di 75, massimo 80 centesimi al litro. Una cifra molto lontana da quella richiesta dai pastori ormai quasi un anno fa.

I denunciati. Si sono dati appuntamento a Tramatza dove hanno si sono scambiati consigli, discusso dubbi e analizzato le varie situazioni: «Era un incontro chiesto dagli stessi indagati – spiega Gianluigi Dettori, uno dei coordinatori della frangia dei “Pastori senza bandiere” che si occupa proprio dei problemi legali nati dopo le proteste –. Avevano tante domande da fare ai legali che hanno deciso di difenderli gratuitamente. Purtroppo non tutti sono riusciti a raggiungere Tramatza per motivi di lavoro. Comunque erano circa 250. In ogni caso, c’è da fare subito una differenza perché solo in pochissimi casi si è già arrivati alla chiusura delle indagini mentre per il grosso dei pastori denunciati non sono ancora concluse». Sembra svanita, invece, l’idea di una difesa comune: «È impossibile, anche perché può capitare che qualcuno abbia precedenti specifici – spiega ancora Dettori –. In ogni caso il fronte sarà comune e noi saremo uniti, questo sì. L’importante, poi, è difendersi senza prendere sottogamba la questione. Questo lo abbiamo detto sin dal primo momento e lo ripetiamo in ogni occasione possibile».

I pagamenti. I pastori non sono contenti e non ne fanno un mistero. I motivi sono tanti, almeno quante sono le promesse disattese o sospese da quando sono terminati gli “sversamenti” che avevano colorato di bianco le strade di mezza Sardegna: «Non parliamo di proteste, non ancora – precisa Gianluigi Dettori –, ma una cosa è certa: i pastori non sono contenti. L’annata è finita e ancora non sappiamo quale sarà il prezzo del latte che è già stato conferito. E non c’è traccia dei conguagli che erano stati promessi proprio nel periodo caldo della protesta. Se a questo si aggiunge che non abbiamo idea di quanto possa essere pagato il latte durante la prossima stagione dei conferimenti, il quadro è completo». Le campagne, dunque, sono in fermento. Il casus belli potrebbe arrivare con il pagamento degli assegni di dicembre: «Potrebbe, è vero – conferma Dettori –. La gente è molto insoddisfatta e sono tanti a parlarne perché dopo tutto quello che è stato fatto, e dopo tutto quello che ci siamo sentiti dire, sapere che il latte potrebbe essere pagato tra i 75 e gli 80 centesimi sembra una presa in giro. Eppure, pare che sia proprio così. Noi avevamo accettato i 74 centesimi al litro ma era anche previsto un conguaglio che non è arrivato, perlomeno dagli industriali. Le cooperative seguono un altro sistema e dovrebbero garantire il conguaglio ma anche in questo caso siamo in attesa». I pastori potrebbero anche sopportare assegni smagriti ma è molto improbabile che si rassegnino ad un’altra annata di difficoltà come quella appena trascorsa. E l’idea di ritornare sulle strade, nonostante le denunce, potrebbe ritornare d’attualità molto presto. (c.z.)

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