La Nuova Sardegna

Battaglia per l’insularità: tutti guardano all’Europa

Battaglia per l’insularità: tutti guardano all’Europa

Soru ne ha bocciato il principio. Per Solinas è più importante convincere Bruxelles. La linea tracciata dal governatore divide la politica. Elogi da Fi, critiche da Pd e M5s

05 dicembre 2019
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SASSARI. Il principio di insularità sembra essere sempre più fragile. Il monolite che negli scorsi mesi ha portato a schierarsi una larga fetta della politica isolana per chiedere l’iscrizione del principio di insularità in Costituzione, sembra sbriciolarsi. Sfaccettature e distinguo che fanno perdere dinamismo al movimento. La posizione netta di Renato Soru ha avuto l’effetto di aprire la strada ai più timidi. E con molti distinguo le posizioni dubbiose si sono affacciate. Anche il governatore Christian Solinas nella sua intervista alla Nuova Sardegna ha mostrato più di un dubbio sull’utilità della insularità in Costituzione. Il presidente della giunta ha evitato bocciature nette, ma si è limitato ad affermare che conta di più avere riconoscimenti in Europa dell’insularità più che portare avanti rivendicazioni che potranno avere un riconoscimento in tempi lunghi.

E l’intervista di Solinas ha aperto il dibattito su alcuni temi chiave messi al centro dell’agone politico. Il segretario del Pd Emanuele Cani è netto. «Sostengo da sempre di non credere nel principio dell’insularità in Costituzione. Non credo sia la soluzione, e al contrario la trovo una procedura complessa di difficile realizzazione e non necessaria per dare ai sardi quello di cui hanno bisogno. Credo che in questo momento al confronto con lo Stato sia necessario affiancare un confronto con l’Europa. E che sarà questo a dare maggiori risultati. Per quanto riguarda quello che ha detto Solinas non ho trovato nulla di rivoluzionario. Su molti temi ricalca le posizioni storiche del Pd. Come per esempio quella sulla dorsale del metano. E vedo che anche su altri cavalli elettorali che hanno portato Solinas alla vittoria la giunta ha cambiato linea. Parlo per esempio della sanità. Avevano promesso che avrebbero smantellato il sistema che la giunta Pilgiaru aveva creato. L’avevano definita il male, un concentrato di errori. Dopo nove mesi di governo non hanno toccato nulla. E anche le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Nieddu mi sembrano molto lontane dai temi portate avanti in campagna elettorale. Per il resto delle questioni, mi pare che Solinas privilegi i proclami. Tutti sono a favore di una campagna di scavi archeologici, ma forse dovrebbe preoccuparsi di gestire meglio la gestione dei beni che già si possiedono. Spesso credo prevalga il populismo nelle sue parole».

Parere opposto da parte del deputato di Forza Italia Pietro Pittalis. «Non posso che elogiare il lavoro fatto da Solinas e della sua giunta in questi primi nove mesi. Ha ereditato una situazione difficile, con molte partite aperte e emergenze da risolvere. È riuscito a chiudere la vertenza entrate. Grazie a una battaglia portata avanti con l’assessore Giuseppe Fasolino. E affronta anche temi complessi come lavoro, ambiente e sanità. Le soluzioni si iniziano a vedere, ma è chiaro che è un lavoro lungo di programmazione. Sul tema dell’insularità mi trovo più vicino a chi ne chiede l’iscrizione nella Costituzione che a Soru. Ho letto la sua intervista, la trovo molto idealistica. Difficile spiegare a un operaio o a un piccolo imprenditore che deve inviare oltre Tirreno i propri prodotti che l’insularità non sia uno svantaggio tangibile. Il costo dei trasporti è reale, e non penso che digitalizzare i nostri pensieri faccia costare meno spedire le merci sulle navi. L’insularità è un gap reale che riguarda i trasporti, l’energia, il costo dei prodotti. E deve essere affrontata. E Solinas anche da questo punto di vista ha preso la strada giusta. Perché ha aperto un dialogo diretto con l’Europa. E su questo punto voglio ribadire che il primo ad aprire il confronto con l’Ue sul tema dell’insularità è stato Salvatore Cicu. Quando era eurodeputato a fatto una lunga battaglia con la prima reale apertura al sistema delle isole in Europa».

Il senatore Ettore Licheri non ha dubbi. Per lui la battaglia sull’insularità deve avere un respiro europeo. E Licheri è andato fisicamente a confrontarsi con l’Europa. Due giorni fa il senatore dei 5 Stelle è andato a Helsinki per parlare del meccanismo europeo di stabilità. Licheri davanti al vicepresidente della Commissione ha ricordato il gap per l’economia sarda costituito dalla condizione di insularità. «Ho chiesto che venga riconosciuto a livello europeo. Perché il dibattito su questo tema deve essere portato in ambito europeo. Ho ricordato alla Commissione di come questo svantaggio si abbatta in modo pesante sulla Sardegna e sulla sua economia. Il principio di insularità deve essere specificato meglio. Chiarito nei suoi effetti tangibili. Perché questo principio è già inserito nel sistema legislativo europeo ma occorre declinarlo per spiegare in modo concreto i suoi effetti». (l.roj)

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