La Nuova Sardegna

Burocrazia e inefficienza: la campagna di sterilizzazioni in Sardegna è un flop

di Luigi Soriga
Burocrazia e inefficienza: la campagna di sterilizzazioni in Sardegna è un flop

La Regione aveva investito 200mila euro e li aveva destinati 40 associazioni ma solo 13 hanno fatto qualche intervento. E 4 hanno rinunciato alla sovvenzione

05 dicembre 2019
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SASSARI. La Sardegna, quanto a cinofilia, non ha una gran reputazione. Pochi cani microcippati, molti animali di proprietà sguinzagliati al loro istinto che riempiono le campagne di cuccioli senza padrone. Per questo una campagna di sterilizzazione spalmata ad ampio raggio sull’isola poteva essere una interessante occasione per arginare il fenomeno del randagismo, dei maltrattamenti e dell’abbandono dei cani.

Duecentomila euro investiti nel 2018, da utilizzare nell’arco del 2019. Ma nonostante la Regione abbia messo nelle mani delle associazioni di volontari 5mila euro per svolgere gli interventi, qualcosa evidentemente nel programma non ha funzionato: al momento su una graduatoria di 40 beneficiari del contributo diviso in due tranche, solo 13 hanno ottenuto la seconda sovvenzione. Cioè appena un terzo sono riuscite a mantenere gli impegni spendendo i primi 3500 euro, rendicontando correttamente le spese e sterilizzando circa 20 cani. Le altre associazioni sono ancora in alto mare, annaspando nella burocrazia, tra Isee e modelli F24, cercando di produrre la documentazione richiesta dagli uffici regionali.

C’è poi chi addirittura ha voluto partecipare al bando, è entrato in graduatoria, ma poi ha deciso di tirare i remi in barca e non svolgere nemmeno una sterilizzazione. Togliendo di fatto la possibilità ad altre associazioni che si sono posizionate nell’elenco oltre la quarantesima posizione, di offrire un contributo alla riuscita del progetto. Le associazioni che hanno rinunciato sono quattro: due nel medio campidano, una a Olbia e una nel nuorese. Quest’ultima è l’Enpa, che ha restituito alla Regione l’intero importo ricevuto, finita al centro di numerose polemiche e lamentele da parte dei cittadini. Infatti a Nuoro diversi utenti avrebbero voluto approfittare della sterilizzazione gratuita per il cane di proprietà e hanno contattato l’Enpa per fissare un appuntamento. Ma non c’è stato alcun riscontro positivo. La responsabile dell’associazione Maria Paola Boneddu, contattata telefonicamente, non ha voluto rilasciare alcuna spiegazione su questi disservizi.

Nello staff che per conto della Regione ha gestito la stesura delle graduatorie, c’è il dottor Giuseppe Sedda dell’Ats di Oristano. Dice: «La campagna di sterilizzazione non ha avuto i risultati sperati. Per certi versi è un’occasione sprecata. Molte associazioni che hanno percepito i contributi probabilmente non erano pronte e non si aspettavano un simile impegno burocratico e contabile. Ogni spesa deve essere documentata, occorre l’isee dei beneficiari, e purtroppo non sempre queste procedure sono svolte con precisione. Ci sono numerose pratiche per la seconda tranche ancora ferme, in attesa che le documentazioni vengano fornite in maniera corretta. Speriamo di poter erogare al più presto tutte le risorse». Probabilmente la Regione avrebbe anche dovuto facilitare queste incombenze di rendicontazione da parte delle associazioni, che dalla campagna di sterilizzazione non dovrebbero intascare un solo euro.

«Ci aspettavamo anche una maggiore adesione da parte dei proprietari dei cani – prosegue Sedda – ma gli allevatori continuano ad avere scarso interesse a microcippare e dunque sterilizzare i propri cani. Rispetto al numero elevatissimo di aziende nell’isola, la percentuale dei cani pastore che arrivano negli ambulatori è veramente scarsa. E a questo punto non è più una questione di costi di intervento, ma è proprio un problema di mentalità». Altre associazioni, invece, hanno avuto difficoltà a trovare degli ambulatori disponibili ad applicare le tariffe low cost previste dalla campagna di sterilizzazione: «Non tutti i veterinari hanno accettato di operare con un rimborso di 150 euro ad intervento – conclude Sedda – perché le sterilizzazioni possono arrivare a costare anche 250 euro». Per migliorare il benessere dei cani, in quest’isola, tutti dovrebbero fare squadra: Regione, Ats, associazioni, veterinari, e proprietari degli animali. Mettendo da parte interessi e guadagni. Ma il traguardo, a giudicare dai primi esperimenti, sembra ancora distante.

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