La Nuova Sardegna

Le sardine si mobilitano: «Saremo almeno 6mila»

di Stefano Ambu
Le sardine si mobilitano: «Saremo almeno 6mila»

Appuntamento alle 19 in piazza Garibaldi per un flash mob “pacifico e pulito” Diffuso il vademecum: «Niente cartacce e portiamo cibo per i bisognosi»

07 dicembre 2019
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CAGLIARI. Le ultime raccomandazioni sono in un piccolo vademecum della sardina diffuso in rete. Puntualità, innanzitutto: il flash mob è alle 19 a Cagliari in piazza Garibaldi. Ma gli organizzatori lanciano un invito: incontriamoci in piazza alle 18.45. Secondo punto, coloriamoci: "Portiamo tante sardine colorate: siamo tanti (in realtà al posto della i finale c'è l'asterisco per non fare distinzione di genere), siamo diversi, ma uniti da valori comuni". Terzo, rispettiamo l'ambiente: "Niente cartacce per terra, portiamoci delle sacche di tela per non lasciare carta e plastica in piazza". Quarto, collaboriamo: "Incontriamoci per parlare, condividere idee e proposte, rispettarci". In testa al "volantino digitale" il motto: "Usciamo dalla rete, Cagliari si slega".

Le sardine sono pronte. Ieri ultima intensa giornata per organizzare l'appuntamento al centro di Cagliari. Oggi il momento della verità per sapere se il successo sui social di gruppo (24mila partecipanti) ed evento (circa quattromila persone) può diventare anche folla reale, in piazza.

I promotori si aspettano almeno seimila sardine. Per dare un segnale che anche la Sardegna c'è. Sarà un flash mob pulito, pacifico, ecologista e solidale.

Uno degli ultimi inviti è anche quello di portare cibo a lunga scadenza come olio e pelati per le persone bisognose. Il clou sarà il canto collettivo di Bella Ciao come messaggio antifascista. Poi ci sarà un'altra "hit", tutta sarda, Procurade 'e moderare, l'inno antifeudale composto nel 1795 da Francesco Ignazio Mannu. Il testo sta circolando in questi giorni per essere pronti al grande coro: chi non la conosce e non fa in tempo a impararla può sempre dare una sbirciatina allo smartphone.

Curiosità anche per capire se e quale sarà la caratterizzazione isolana della discesa in piazza. Non ci saranno grandi differenze con quanto accaduto negli altri raduni nazionali: il programma prevede canzoni e interventi degli organizzatori per commentare a caldo quanto succederà.

«Non vogliamo una politica che parli per slogan – questo il riassunto di come la pensano i promotori dell'iniziativa sarda – e che fomenti odio e intolleranza. Siamo tutti contro la discriminazione e contro tutti i modi in cui si può declinare il fascismo. È questo il vero significato di essere sardine».

Contatti quotidiani anche con gli organizzatori nazionali, in primis con Mattia Santori. Ma alle sardine sarde è lasciata piena autonomia: liberi di manifestare come si crede.

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