La Nuova Sardegna

La svolta green delle navi fa aumentare le tariffe

La svolta green delle navi fa aumentare le tariffe

Un regolamento Ue impone la riduzione delle emissioni di anidride carbonica I costi per l’isola saliranno del 25 per cento. Unidos e Pds: un salasso per i sardi

08 dicembre 2019
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SASSARI. Le politiche green trasformate in veri e propri balzelli dagli armatori. Per gli autotrasportatori italiani il 2020 inizierà all’insegna di una nuova mini stangata. Le tariffe di trasporto sulle navi aumenteranno di circa il 25 per cento. Un salasso che penalizzerà soprattutto chi viaggia da e per la Sardegna, visto che al trasporto via mare non c’è alternativa. All’origine di questa stangata di Capodanno c’è l’entrata in vigore di un nuovo regolamento europeo che imporrà una riduzione globale delle emissioni di Co2 attraverso l'uso di carburanti contenenti basse concentrazioni di zolfo, come il normale gasolio. Il tutto a partire dal 1 gennaio. Sino ad oggi, invece, le compagnie di navigazione hanno potuto utilizzare nel Mediterraneo un carburante contenente fino al 3,5 per cento di zolfo, mentre dal 2020 saranno obbligate a usarne uno più costoso contenente solo lo 0,5 di zolfo.

L’entrata in vigore del regolamento ha spinto le compagnie di navigazione, da Grimaldi a Gnv, a Moby-Tirrenia a tutte le altre che operano nel Mediterraneo a rivedere al rialzo il tariffario: l'Environmental Sulphur Surcharge Imo 2020 sarà calcolato per tutti i veicoli rotabili, con un costo medio che va dai 5 agli 8 euro a metro lineare. La notizia ha subito creato allarme nell’isola dove diverse forze politiche hanno sollecitato un immediato intervento della Regione. A lanciare per primo l’allarme l’ex governatore, Mauro Pili, leader di Unidos, che ha accusato gli armatori - lui in particolare se la prende con il Gruppo Onorato - di volere stangare la Sardegna e ha chiesto un intervento del ministro e del Garante della concorrenza e del mercato. «A subirne l'effetto saranno gli autotrasportatori sardi che vedranno incrementati ulteriormente i costi del trasporto che già un anno fa aveva subito un altro aumento del 40 per cento – attacca Pili –. È fin troppo chiaro che questo nuovo incremento ricade automaticamente sulle famiglie sarde e sull'intera economia dell'isola. Il costo di un rimorchio passerà in media dagli attuali 400 euro ai 500». Durissimo anche il portavoce del Partito dei sardi, Gianfranco Congiu. «Se oggi un viaggio costa ai trasportatori 700 euro, dal 1 gennaio lieviterà a 840 euro, con un saldo del più 60 per cento. Unsalasso per il sistema produttivo isolano che sul tema della continuità territoriale merci, è abbandonato a sé stesso. È inconcepibile che su questo tema la Regione non batta un colpo quasi che la continuità sia solo quella delle persone e non anche dei prodotti che da noi vengono esportati o importati e che devono essere collocati sul mercato». (al.pi.)



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