La Nuova Sardegna

Scontro giunta sindacati sulla compagnia aerea

Scontro giunta sindacati sulla compagnia aerea

Cgil e Cisl contestano la scelta dell’esecutivo di varare una flotta dei cieli L’assessora Zedda: «Una proposta per garantire ai sardi il diritto alla mobilità»

10 dicembre 2019
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Air Sardinia, la compagnia aerea tutta sarda, per ora riesce a far decollare le polemiche. L’idea su cui lavora da tempo la giunta punta a una flotta aerea tutta sarda che serva, almeno queste sono le intenzioni della Regione, a evitare le incertezze legate alla continuità territoriale. L’idea lanciata sulla Nuova Sardegna dalla vicepresidente della giunta Alessandra Zedda e dall’assessore ai Trasporti Giorgio Todde, fa parte di un pacchetto di misure che la giunta vuole mettere in campo per garantire il diritto alla mobilità ai sardi e l’accessibilità dell’isola ai cittadini europei.

Ma i sindacati vanno subito all’attacco. Durissimo il segretario della Fit Cisl Valerio Zoccheddu. «La giunta annuncia di avere avviato lo studio per la creazione di una compagnia aerea sarda – dice Zoccheddu –. Ancora ricordiano la disastrosa esperienza della “Flotta Sarda” affondata in un mare di debiti che ha trascinato a fondo la Saremar, un azienda pubblica che produceva utili. Osserviamo la vena autarchica che pervade la politica sarda, una sorta di “sovranismo in salsa isolana”. Ci chiediamo se si comprendano le conseguenze devastanti che hanno simili annunci. La Sardegna aveva una compagnia aerea Sarda. Si chiamava Alisarda che si è fatta carico per decenni di garantire i collegamenti dell’isola con il continente. Ora Air Italy pensa di trasferire le attività a Malpensa, insieme alle centinaia di lavoratori sardi, la giunta regionale che fa? Annuncia con grande enfasi lo studio per la creazione di Air Sardinia, che significa avere dato via libera al piano di Air Italy». Per Zocchhedu la Regione sarebbe dovuta entrare nel capitale di Air Italy. E sulla continuità aggiunge. «Mi pare si sia trovata la strada peggiore e con conseguenze drammatiche per la perdita di ulteriori posti di lavoro».

Netta la replica della vicepresidente Alessandra Zedda. «Le conseguenze devastanti, per i sardi e per il loro diritto alla mobilità, si avranno se alcuni sindacati continueranno a vivere nel passato sostenendo modelli di continuità territoriale sconfitti dalla storia recente e difendendo piccoli e grandi privilegi bocciati dall’economia e dall’Europa – spiega la Zedda –. Abbiamo lanciato una proposta che stiamo studiando, con la speranza di ricevere contributi, anche critici, per trovare una strada che possa fare uscire la Sardegna dalla sua strutturale condizione di svantaggio nel sistema dei trasporti. Chi rappresenta e tutela i lavoratori dovrebbe utilizzare un approccio portato al dialogo, come ha fatto questa giunta».

Ma anche il segretario della Cgil trasporti, Arnaldo Boeddu, boccia l’idea di una flotta aerea sarda. «La giunta dimostra di non avere una visione complessiva e di non conoscere le norme europee. I sardi se questa visione onirica della giunta non dovesse essere rimodulata, saranno condannati all’isolamento dal resto del mondo. Forse, qualcuno, si è già dimenticato cosa è accaduto con la giunta guidata da Capellacci con assessore ai Trasporti, proprio l’attuale governatore, quando venne varata la Flotta Sarda. La giunta ha trovato il modo migliore per far fuggire Alitalia e Air Italy dal prossimo bando per la continuità territoriale. A entrambe le compagnie è stato dato l’alibi per non partecipare alla gara lasciandoci isolati. I sardi una compagnia aerea l’avevano già: è Air Italy, che non è stata contattata su un progetto di ingresso, da parte della Regione. Anzi, il non aver incrementato le “residuali” quote azionarie su Meridiana maintenance, la manutenzione aeronautica ad altissimo valore aggiunto, sta comportando che anche queste lavorazioni vengano dismesse per essere effettuate in Campania e Lombardia».

Nella battaglia dialettica entra anche il deputato Ugo Cappellacci. «È sconcertante che chi dovrebbe rappresentare un settore non conosca neanche i fondamentali. La Saremar non è naufragata per colpa della flotta sarda, ma per il mancato pagamento dei crediti da parte della vecchia Tirrenia. La decisione definitiva della UE e la sanzione sono successive al fallimento. Quanto alla condanna ‘strumentale’ da parte dell’Unione Europea, il blocco alle navi sarde fu imposto sulla base di motivi lontani anni luce dalla realtà. Con buona pace di chi fa processi alle intenzioni la via maestra è quella di difendere in ogni sede, nazionale ed europea, i diritti dei sardi e di farlo con i fatti, non solo con discutibili dichiarazioni a mezzo stampa».

Ma c’è anche chi sostiene questa idea e se ne prende anche i meriti. È il capogruppo della Lega Dario Giagoni. «Sono ben felice che la vicepresidente Zedda e l'assessore Todde stiano lavorando all'idea di dotare la nostra isola di un vettore aereo regionale. Un'idea che al momento della mia proposta era stata da molti giudicata come utopistica». (l.roj)

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative