La Nuova Sardegna

Tumori "curati" con gli ultrasuoni, imputazione di omicidio: a decidere sarà una perizia

di Giusy Ferreli
Tumori "curati" con gli ultrasuoni, imputazione di omicidio: a decidere sarà una perizia

Il giudice ha scelto di affidarsi a un esperto per stabilire i capi di accusa. Il medico di Tertenia Alba Puddu rischia il rinvio a giudizio in Corte di assise

12 dicembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





LANUSEI. Tumori “curati” con gli ultrasuoni: una perizia servirà a chiarire se i decessi di tre pazienti siano dipesi dai comportamenti della dottoressa di Tertenia, Alba Veronica Puddu, il medico estetico che sosteneva di poter curare gravi patologie con l’irraggiamento di onde meccaniche. Lo ha deciso il giudice per l'udienza preliminare di Lanusei, Nicola Clivio, che nell’udienza di ieri mattina ha fissato per l’8 gennaio il conferimento dell’incarico a un esperto di sua fiducia. Lo ha fatto dopo aver ascoltato le ragioni della parti, da un lato il pubblico ministero Gualtiero Battisti che ha chiesto il rinvio a giudizio di fronte alla Corte d’assise per una serie di reati gravi tra i quali omicidio volontario con dolo eventuale, dall’altro i due difensori della donna, gli avvocati Michele Zuddas e Nicola Andrea Oggiano, che invece hanno chiesto il non luogo a procedere per il reato più grave e la circonvenzione di incapace. Nell'aula al terzo piano del palazzo di giustizia di via Marconi c'erano anche gli avvocati delle parti lese, Giorgio Murino e Gianfranco Sollai, a rappresentare i familiari dei tre pazienti deceduti dopo essersi affidati alle cure alternative del medico ogliastrino: Davide Spanu, Fiorenzo Fiorini e Franco Garau. La dottoressa Puddu deve difendersi da una lunga serie di reati. Pesanti le accuse che le sono state contestati: omicidio doloso, omicidio volontario, circonvenzione di incapace, truffa aggravata e lesioni colpose aggravate. Secondo la Procura ogliastrina avrebbe ingannato i suoi pazienti affetti da tumore promettendo terapie “miracolose” a base di ultrasuoni. Cure che non avrebbero prodotto alcun effetto positivo sui malati, anzi in almeno tre circostanze avrebbero addirittura provocato la morte. In un caso avrebbe persino diagnosticato un tumore del tutto inesistente. Ad aggravare la difficile posizione del medico estetico, balzata suo malgrado agli onori della cronaca dopo un servizio della trasmissione televisivo di Italia 1 “Le iene” andato in onda nel novembre del 2017, la consulenza medico-legale, richiesta dal pm ed eseguita dal professor Marco Di Paolo dell’Università di Pisa e dall’oncologo Pierfranco Conte dell’Istituto oncologico di Padova. Le relazioni dei due luminari hanno escluso il nesso di causalità tra la condotta della dottoressa Puddu, e i decessi, ma è stato accertato che i cicli di “cure” praticati ai pazienti erano del tutto inutili. Ora però spetterà al consulenti del gup e ai periti di parte dire la loro. Solo dopo aver acquisito le loro relazioni il giudice deciderà se rinviare a giudizio e con quali capi d’imputazione il medico. Che, dopo la denuncia mediatica ha dovuto affrontare anche un procedimento disciplinare. Nel maggio 2018 il giudice per le indagini preliminari Francesco Alterio ha interdetto la donna dall’esercizio della professione medica e nel frattempo si è mosso anche l’ordine dei medici di Nuoro che ha avviato un procedimento disciplinare passato per la sospensione e po culminato nella radiazione, provvedimento contro il quale i due avvocati della Puddu hanno già presentato opposizione.

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative