La Nuova Sardegna

Farmaci innovativi, condannata la Regione

Farmaci innovativi, condannata la Regione

La commissione aveva negato i medicinali ai diabetici. Il caso è anche al centro di un caso politico

12 dicembre 2019
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CAGLIARI. L’ultima sentenza è di pochi giorni fa, ma altre sono in arrivo. Il Consiglio di Stato ha condannato la Regione per non aver inserito un farmaco innovativo destinato a i diabetici nel prontuario dei medicinali garantiti dal sistema sanitario. Anzi, a finire sotto accusa, ancora una volta, è stata la Commissione per il farmaco, che fa capo all’assessorato alla sanità. Il motivo della condanna, come spiegato dai giudici in una lunga motivazione, è che «la Commissione sarebbe andata oltre le sue competenze. Dovrebbe occuparsi infatti solo dei farmaci ospedalieri, mentre è intervenuta anche su quelli territoriali (sono quelli che possono essere ritirati nelle farmacie). Dimenticandosi invece che a decidere su questa seconda fascia è e rimane, nonostante la competenza della Regione sulla sanità, la Commissione nazionale sul farmaco, e quindi se un medicinale entra a far parte del prontuario nazionale, non può essere escluso da quello regionale». Per lo stesso caso la Regione era stata già condannata dal Tar e ora la sentenza è stata confermata in appello. Ma la vicenda dei farmaci fantasma, almeno in Sardegna, è diventata anche politica. A sollevarla, nell’aula della commissione sanità, è stato Antonello Peru, consigliere regionale di Udc-Cambiamo!. «Mi auguro – sostiene – che, anche alla luce dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato, finisca quanto prima l’anomalo funzionamento della Commissione regionale per il farmaco. Perché finora, senza averne titolo, ha bloccato la distribuzione di alcuni medicinali innovativi per la cura del diabete e di altre patologie autoimmuni e croniche. La Commissione regionale, lo ricordo, deve occuparsi, infatti solo di valutare le scelta dei farmaci a disposizione degli ospedali e non anche di quelli territoriali. Un’altra volta – prosegue Peru – la Regione è stata condanna proprio per quest’anomalia, unica in Italia, e c’è il rischio che siano in arrivo altre pesanti sanzioni per lo stesso motivo». L’assessore alla sanità, Mario Nieddu, ha annunciato che «interverrà immediatamente per riportare il ruolo della commissione regionale nei binari della legittimità e della correttezza».

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