La Nuova Sardegna

Stop ai rifiuti: record per 110 Comuni

Stop ai rifiuti: record per 110 Comuni

Differenziata oltre il 65%, Sardegna sesta in Italia. Orosei fa il botto con l’88,4%

13 dicembre 2019
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CAGLIARI. Specializzati nell’arte del riciclo. Arrivano al 65% di differenziata e non solo: producono un residuo secco pro-capite inferiore a 75 chilogrammi annui per abitante. Sono i comuni rifiuti free: in Sardegna ce ne sono ben 110 su 377. E poi ci sono «i ricicloni costieri»: superano il 75% di differenziata e due di loro sono anche «rifiuti free». Sono molti i casi di politiche verdi sulla spazzatura: i numeri sono emersi nel corso seconda edizione dell'EcoForum regionale sull'economia circolare dei rifiuti promosso da Legambiente. Nel 2018 la percentuale di differenziata è arrivata al 66,78%, superando il 65% imposto dalla normativa nazionale, con un incremento del 4% rispetto al 2017. Con queste cifre la Sardegna è balzata al sesto posto in Italia ed è tra le sette regioni che superano l'obiettivo fissato dalla legge. La produzione pro-capite di rifiuti urbani nel 2018, 461 chili, è in aumento del 3,5% rispetto al 2017, terza regione a livello nazionale per incremento. I rifiuti smaltiti diminuiscono di circa 20.400 tonnellate dal 2017 e la differenziata si incrementa di 46.800 tonnellate annue, con una crescita totale di 26.300 tonnellate di rifiuti. In questo quadro sono 341 su 377 i Comuni con una raccolta differenziata superiore al 65% (erano 315 nel 2017) e 146 hanno superato il 75%. La maggior parte dei premiati sono piccoli comuni dell'interno, riuniti in Associazioni di Comuni. I Comuni costieri faticano a raggiungere questi risultati a causa della popolazione fluttuante, concentrata nel periodo estivo. Fanno eccezione Orosei e Siniscola con il primo che registra la raccolta differenziata più alta nell'isola (88,4%). Il Comune di Ilbono invece ha la minore produzione di rifiuto secco pari a 33,6 chili per abitante all’anno, contro una media isolana di 153,2 chili.

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