La Nuova Sardegna

Ambientalisti e opposizioni danno lo stop al Piano casa

Ambientalisti e opposizioni danno lo stop al Piano casa

Deliperi, Grig: pronti a impugnarlo. Tiana, Legambiente: no alle case nell’agro Ganau, Pd: due disegni di legge pessimi. Manca, M5s: nuove colate di cemento

28 dicembre 2019
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SASSARI. Solinas ha piazzato sotto l’albero due dei pilastri portanti del suo programma elettorale. Il Piano casa e la riforma della sanità. Due punti che hanno subito agitato le opposizioni e gli ambientalisti. E la sua intervista alla Nuova sembra avere amplificato ancora di più il potere deflagrante di questi due provvedimenti sugli equilibri politici. E il peso che possono avere sullo sviluppo della Sardenga. Il capogruppo del Pd in consiglio Gianfranco Ganau spezza subito il silenzio a nome di tutti i consiglieri. «La giunta regionale si sveglia a fine anno dal torpore con due disegni di legge pessimi. Il primo riguarda una riforma alla sanità, in realtà una pseudo riforma che niente modifica in termini di efficienza e qualità dell'assistenza. La seconda proposta riguarda un piano casa che in assenza di una legge urbanistica, evidentemente non alla portata di questa giunta, consentirebbe incredibili aumenti di volumetria e un'inaccettabile possibilità di costruire in area agricola anche se non si è operatori agricoli, con una possibilità di cumulo di volumetrie da aree non confinanti e localizzate in altri comuni. Un pasticcio colossale cui ci opporremo». Ma anche i 5 Stelle criticano in modo pesante questi provvedimenti. «Camere più ampie, centri benessere, servizi di supporto alle strutture ricettive. In altre parole: crescita esponenziale delle volumetrie. Non in città ma lungo la fascia costiera, entro i 300 metri dal mare – accusa la capogruppo dei 5 Stelle in consiglio Desirè Manca –. Nuove colate di cemento sulle nostre spiagge. Questi sono i piani del presidente Solinas che dal prossimo anno rischiano di compromettere le coste sarde. Ampliamento non è sinonimo di miglioramento. Le coste della Sardegna devono essere preservate. La favola di Natale di quest'anno non ha un lieto fine. La vera protagonista, come troppo spesso accade alle nostre latitudini è la mangiatoia. I 5 stelle puntano il dito anche contro la riforma della Sanità. «La strada battuta per quanto riguarda l’edilizia viene riproposta: nuovi ospedali, nuove poltrone e nessun interesse per il recupero dell’esistente. In Sardegna non servono nuovi ospedali, dobbiamo restituire dignità a quelli esistenti. Dobbiamo assumere nuovi medici, ridurre le liste d’attesa, acquistare medicinali e apparecchiature all’avanguardia. A cosa servono nuovi ospedali se non riusciamo a far funzionare quelli esistenti?».

Ma anche gli ambientalisti bocciano la legge. Il presidente del comitato scientifico di Legambiente, Vincenzo Tiana, critica la norma che riguarda la possibilità di costruire nell’agro anche se non si è agricoltori e quella di raggiungere l’estensione di un ettaro sommando diversi appezzamenti di terreno. «Questa impostazione prevista nel piano casa va in una direzione del tutto opposta a quello che prevedono le direttive europee in materia di tutela del paesaggio e di protezione del territorio dagli effetti dei cambiamenti climatici. Si deve curare l’assetto idrogeologico, il sistema rurale. E non lo si fa quando si dà la possibilità a chiunque di costruire ovunque. La Regione doveva estendere il Ppr alle zone interne. Doveva difendere i paesaggi rurali e i beni identitari. Non è certo questa la strada da seguire. E anche sui 300 metri molti punti restano poco chiari. Appena arriverà il testo in commissione chiederemo una audizione».

Il gruppo di intervento giuridico è stato il primo a intervenire. E da subito ha contestato il Piano Casa. «Non comprendono la differenza fra cemento e turismo e in questo modo intrattengono il loro pubblico votante – spiega Stefano Deliperi, del Grig –. Cazzuola e mattoni, indipendentismo d'obbedienza leghista, al massimo un pizzico di disinvoltura di matrice berlusconiana, l'orizzonte politico è quello. Normative di salvaguardia costiera e piano paesaggistico sono obblighi non derogabili, previsti da leggi nazionali in attuazione dei principi costituzionali. Noi siamo riusciti a far annullare dai giudici amministrativi i piani territoriali paesistici del 1993, che tutelavano le speculazioni immobiliari e non l'ambiente, abbiamo contribuito ad affossare il tentativo di Cappellacci di stravolgere il Ppr. Non ci spaventano le battaglie per la salvaguardia del territorio sardo». (l.roj)

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