La Nuova Sardegna

Denunce ai pastori, martedì un sit-in di protesta

Denunce ai pastori, martedì un sit-in di protesta

Nuoro, organizzato dall’associazione Libertade sotto il tribunale. Cumpostu, Sni: «Sono perseguitati»

04 gennaio 2020
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NUORO. La lotta dei pastori questa volta si sposta davanti al palazzo di giustizia barbaricino. Il 7 gennaio, giorno in cui il Gip dovrà pronunciarsi sull’opposizione alla richiesta di proroga dei termini delle indagini, proposta dal pubblico ministero nei confronti di alcuni partecipanti alla protesta svoltasi al bivio di Lula il 13 febbraio 2019, l’associazione Libertade organizza un sit-in di protesta di fronte al tribunale di Nuoro. Le ipotesi di reato contestate sono l’organizzazione di manifestazione non autorizzata e il reato di blocco stradale. «Il provvedimento emesso dal pubblico ministero – sottolinea Giulia Lai, uno degli avvocati dell’associazione che sta seguendo da vicino le vicende giudiziarie dei pastori che rivendicano un prezzo congruo per il latte ovicaprino – appare abnorme, posto che nei confronti degli odierni indagati si era già espresso il gip di Nuoro archiviando la loro posizione, e ritenendo che alcuna rilevanza penale avessero le condotte poste in essere dagli odierni prevenuti». Libertade ricorda, che nei confronti di altri pastori e cittadini partecipanti alla stessa manifestazione, pendono altri procedimenti penali con i medesimi capi di accusa. Così l’associazione, al fine di garantire la coesione sociale tra l’opinione pubblica e chi venga raggiunto da provvedimenti dell’autorità giudiziaria o di polizia che ne limitano la libertà personale o qualsiasi altro diritto, invita tutti a partecipare al raduno che il 7 gennaio si terrà davanti al palazzo di via Manzoni, a partire dalle 8.45. Intanto Bustianu Cumpostu, leader di Sni (Sardigna natzione indipendentzia), annuncia l’adesione alla manifestazione. «Siamo con tutti i pastori in lotta, che per avere rivendicato un riscontro dignitoso al loro lavoro, tramite manifestazioni pubbliche e pacifiche – dice Cumpostu –, sono perseguitati dalla giustizia dello Stato e della politica italiana, di quella politica italiana che durante le manifestazioni si era fatta portabandiera delle loro rivendicazioni. Sni – aggiunge il leader del movimento politico indipendentista sardo – aderisce al sit-in indetto da Libertade, non solo per manifestare la ferma solidarietà ai pastori ingiustamente chiamati in giudizio ma anche perché riconosce l’importante ruolo della categoria nella realtà economica ed anche sociale della comunità sarda. Se si riesce ad intimidire e far star zitti i pastori – conclude Cumpostu – sarà tutto il popolo sardo a subire un’ulteriore umiliazione e atto di sudditanza». (k.s.)



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