La Nuova Sardegna

NUORO. Sono una settantina le aziende partecipanti e circa 130 i formaggi in concorso per la prima edizione di “Ovinus”, il concorso internazionale dei formaggi di pecora che il 31 dicembre ha chiuso i termini per l’iscrizione ed è previsto per l’8 marzo a Nuoro. Per favorire la massima partecipazione degli operatori regionali, nazionali e internazionali, erano già stati prorogati. La stranezza è che, mentre fioccavano le adesioni dal resto d’Italia e dall’estero, erano proprio i produttori, affinatori e stagionatori sardi a nicchiare, rimandando all’ultimo l’ufficializzazione della partecipazione alla competizione tanto che gli organizzatori di Laore hanno dovuto fare un po’ di pressing per riuscire a completare il puzzle in tempo utile. Alla fine a scegliere tra le due categorie (Dop e open class) e nove categorie per ciascuna classe – dice Massimiliano Venusti, responsabile sviluppo filiere lattiero casearie di Laore – sono stati una settantina, con una buona presenza della Sardegna (terra leader del settore ovino a livello nazionale, tra le prime in Europa) sia da parte di industriali che di coop e minicaseifici. Per il resto d’Italia, il maggior numero di adesioni arrivano dalla Sicilia, le altre da Marche e Toscana; per quanto riguarda l’estero sono portoghesi e soprattutto spagnoli i produttori che hanno aderito. «Per essere la prima edizione – dice Venusti – il partenariato composto da Laore, dai Consorzi di tutela dei tre pecorini sardi, da Oilos (Organismo interprofessionale latte ovino sardo), Regione e Camera di commercio nuorese può essere soddisfatto, si è creduto nell’iniziativa e da novembre le iscrizioni sono arrivate in gran numero. La cosa più interessante avvenuta in questi mesi è stata la possibilità fornita da Ovinus di entrare in contatto con realtà non sarde che conoscevamo solo per nome» Un fattore di crescita importante per un settore che deve saper uscire dal guscio e confrontarsi. (a.palm.)