La Nuova Sardegna

Bonifiche e servitù militari il confronto è avviato

Bonifiche e servitù militari il confronto è avviato

Vertice a Roma tra il governatore Solinas e il ministro della Difesa Guerini Il sottosegretario Calvisi: «Entro gennaio sarà creata la cabina di regia»

10 gennaio 2020
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CAGLIARI. Dai protocolli alla fase operativa, perché «le servitù militari d’ora in poi dovranno essere il meno pesante possibile», e poi c’è da risolvere il complicato problema delle bonifiche dei siti utilizzati dalle Forze armate per le esercitazioni. Sono stati questi i due punti forti della trattativa che s’è appena aperta fra la Regione e il Governo. Il confronto d’avvio, a Roma, è stato fra il governatore Christian Solinas, Lorenzo Guerini, ministro della difesa, e Giulio Calvisi, sottosegretario sardo dello stesso ministero. Il risultato del vertice è sintetizzato in un doppio comunicato condiviso: «Entro la fine di gennaio – si legge – sarà costituita una cabina di regia assieme ai tavoli tecnici previsti dai protocolli del 2017 e dell’anno 2019». Era stata la giunta Pigliaru a firmarli, poi c’è stato un stop, adesso la pratica servitù militari è stata ripresa in mano dal governatore Solinas e di sicuro la presenza del sottosegretario Calvisi è servita a dare un’accelerata decisiva.

Soddisfazione. «L’incontro – fa sapere l’ufficio stampa del ministero – s’è svolto in un clima di collaborazione e condivisione nel pieno rispetto degli accordi sottoscritti a suo tempo». Christian Solinas poi ha confermato che è stato avviato un «dialogo costruttivo sulla complessa questione delle attività militari in Sardegna. L’obiettivo dichiarato da tutti è quello di raggiungere anche su questo tema delicato una collaborazione che favorisca lo sviluppo industriale, scientifico e tecnologico della Sardegna». Ma soprattutto si concluda il passaggio alla Regione delle aree e degli immobili militari già dismessi, oggi in carico all’Agenzia del demanio, e «siano riaperte le trattative per nuove dismissioni».

Il nodo delle bonifiche. Nell’ultima Legge di stabilità nazionale, come confermato dal sottosegretario Giulio Calvisi, è «previsto un finanziamento, sarà intorno ai 46 milioni fino al 2923, destinato proprio agli interventi per il ripristino ambientale nei siti militari ed è un segnale importante». Concetto ribadito anche dalla Regione: «Salvaguardia dell’ambiente e salute dei cittadini sono e continueranno a essere le nostre priorità». E sottolineato subito dopo dal deputato Gavino Manca del Pd: «Siamo di fronte a un’occasione irripetibile per affrontare in modo decisivo la presenza delle attività militari e infatti l’avvio della cabina di regia prosegue il percorso tracciato dalla giunta Pigliaru».

Cinque tavoli. Gli esperti del ministero e della Regione presto dovranno occuparsi prima di tutto del ricalcolo degli indennizzi a favore dei territori su cui pesano le servitù militari. Poi dell’avvio delle bonifiche e delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione da localizzare in Sardegna».

Passi avanti. Nell’incontro il ministro ha preso l’impegno di rilanciare la Scuola allievi sottufficiali di La Maddalena e far diventare operatività la caserma di Pratosardo. Poi è stata prevista una zona di rispetto per le aree archeologiche nel poligono di Capo Frasca e sempre nella stessa zona anche l’utilizzo da parte dei pescatori del porto interno, e l’uso temporaneo della spiaggia di Murtas a Capo San Lorenzo. È stata annunciata la riconsegna definitiva della spiaggia di Porto Tramatzu, a Teulada e la concessione temporanea, all’interno del poligono, dell’area Spiagge Bianche a Pasqua e durante la pausa da giugno al 30 settembre delle esercitazioni militari. A Capo Frasca, infine, le Forze armate dismetteranno un’altra porzione della scogliera di S’Enna ’e s’arca in parte già smilitarizzata.

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