La Nuova Sardegna

Abbanoa: modello Oliena esteso a tutta l’isola

Abbanoa: modello Oliena esteso a tutta l’isola

Stop alle perdite idriche con la gestione intelligente, lavori in 230 Comuni sardi per 151 milioni di euro

11 gennaio 2020
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CAGLIARI. Il “modello Oliena” per la gestione intelligente delle reti idriche, sperimentato con successo nel 2016 nel paese del Corrasi «con risultati eccezionali» e successivamente a Dorgali e Orosei, si estende ora a tutta l’isola. Lo annuncia Abbanoa che fa il punto della situazione della lotta contro le perdite nelle condotte, parlando di cantieri aperti in 230 Comuni sardi e di lavori in corso per 151 milioni di euro nel 2020.

Abbanoa afferma che sono già stati ottenuti tre grandi risultati. A cominciare dalle manutenzioni ordinarie, cioè la semplice riparazione delle falle, diminuite dalle 23.500 del 2008alle 16.291 del 2018a tutto vantaggio delle sostituzioni integrali di tratti di rete, cresciute in 10 anni da 1.470 a 3.186. Inoltre si riduce la quantità d’acqua prelevata e distribuita anche in presenza di una crescita dei consumi. Nell’ultimo anno il risparmio è stato di 5 milioni di metri cubi d’acqua. Infine: i cantieri per interventi strutturali avviati in tutta l’isola non pesano sulla tariffa sfruttando linee di finanziamenti (Cipe, Fsc e Por-Fesr).

Sulla base del modello sperimentato a Oliena, Abbanoa sta estendendo la fase operativa a partire dai primi 30 Comuni caratterizzati dal più alto livello di perdite e le maggiori ripercussioni di servizio. In pratica è stato invertito il paradigma della rincorsa ai guasti. Spiega il direttore generale, Sandro Murtas: «Non si inseguono più le perdite, ma si interviene per prevenirle eliminando le causa con regolazioni e manutenzioni costanti. Non si può pensare di sostituire sistematicamente tutte le tubazioni con risorse infinite».

Non solo, per il sistema idrico della Sardegna è scattata anche un’ulteriore rivoluzione digitale: Abbanoa ha investito oltre 8,5 milioni di euro per realizzare un sistema capillare di telecontrollo nella vastissima rete di adduzione e distribuzione, 46 potabilizzatori e altrettanti grandi acquedotti per complessivi 4.300 chilometri di condotte che forniscono la risorsa idrica ai serbatoi comunali per poi distribuirla nelle reti idriche urbane lunghe in tutto 7.700 chilometri.

Su 35 Comuni sono in corso 2.600 interventi di ingegnerizzazione (distrettualizzazione, installazione di valvole regolatrici, partitori) per complessivi 6,3 milioni di investimenti tecnologici. In 10 di questi (Assemini, Sestu, Iglesias, Galtellì, Irgoli, Sorso, Arzachena, Tempio, Porto Torres e Ozieri) si procede velocemente con i progetti esecutivi, su altri 21 sono in corso i Dip (documenti di indirizzo alla progettazione) che saranno completati entro la metà di marzo: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia, Alghero, Selargius, Quartu, Quartucciu, Muravera, Sarroch, Carbonia, Siniscola, Bosa, San Teodoro, Budoni, Macomer, Terralba, Cabras, La Maddalena e Santa Teresa. Altri 2800 interventi sono programmati entro l’anno in 100 comuni con investimento di 7,5 milioni di euro.

Ci sono poi 87 Comuni interessati da lavori di efficientamento delle reti per 37,5 milioni di euro, ottenuti tramite i fondi Cipe 27 destinati a interventi strategici nel settore idrico-potabile.

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