La Nuova Sardegna

Crisi Usa-Iran, i pacifisti bloccano la base aerea

Crisi Usa-Iran, i pacifisti bloccano la base aerea

Decimomannu, manifestazione contro la guerra degli attivisti di Liberu e degli antimilitaristi

12 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





DECIMOMANNU . Il temuto coinvolgimento delle basi militari in Sardegna, in particolare dell’aeroporto di Decimomannu, nel conflitto Usa-Iran, ha riportato in trincea alcuni movimenti indipendentisti, antimilitaristi e pacifisti isolani che ieri mattina hanno scelto proprio il piazzale davanti all’ingresso della base aerea di Decimo, dove svettano nel prato la sagoma di un vecchio F104 e una piccolo nuraghe costruito sotto la fusoliera, per manifestare “contro tutte le guerre e contro l’occupazione militare della Sardegna”. I manifestanti si sono dati appuntamento sono scesi in piazza nonostante le ultime notizie di politica internazionale raccontino di una leggera distensione tra i due paesi che, fino a qualche giorno fa, sembravano pronti ad affrontare la crisi dando troppo spazio alle armi. Uno spiraglio di luce che non basta ai pacifisti sardi, che vorrebbero impedire ogni coinvolgimento dell’isola e che hanno scelto di manifestare proprio nel momento in cui – probabilmente senza neppure saperlo – nell’aeroporto militare a circa trenta chilometri da Cagliari erano appena sbarcati i Top Gun a stelle e strisce, che effettueranno un periodo di addestramento aereo nel poligono di tiro di Capo Frasca. Dagli ambienti interni al presidio di Decimomannu trapelano informazioni che vorrebbero essere rassicuranti: «L’esercitazione era già programmata da tempo e quindi era nel novero delle attività della Nato. La presenza dei piloti nel momento di crisi fra Usa e Iran è solo una coincidenza».

La manifestazione di ieri mattina a Decimo, organizzata dal movimento Liberu, ha visto la partecipazione di un centinaio di indipendentisti giunti da diverse parti dell’isola e si è svolta in un clima sereno e senza alcun eccesso, al di fuori delle accuse verbali verso chi «ha nel tempo ha colonizzato militarmente la Sardegna e ne continua a permettere l’uso a scopi bellici, anche costruendo bombe destinate a compiere stragi in altri parti del mondo». Nel mirino è finito il governo nazionale e la stessa Regione, «che anche con questa maggioranza non si è discostata dalla giunta Pigliaru e da chi c’era ancor prima», ha tuonato Pier Franco Devias, leader di Liberu.

Mauro Aresu, del movimento “A Foras”, ha intanto preannunciato l’adesione alla “Giornata mondiale contro le guerre” che si terrà in tutto il mondo il 25 gennaio. Una grande manifestazione è in programma anche nell’isola: «Non vogliamo essere in guerra con nessuno – ha spiegato Pier Franco Devias –. La Sardegna non deve essere usata come piattaforma per nessun evento bellico. I sardi vogliono la pace con tutti».

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative