La Nuova Sardegna

Ct1, scoppia la polemica sullo stop alla tariffa unica

di Luca Rojch
Ct1, scoppia la polemica sullo stop alla tariffa unica

L’ex assessore Careddu: «Perso un anno per un testo meno ambizioso»

21 gennaio 2020
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SASSARI. Per ora è solo una bozza che gli euroburocrati dovranno passare ai raggi X. E che dovrà finire sotto la malefica lente di ingrandimento degli studi legali delle low cost, pronti a trovare la più piccola crepa giuridica per presentare ricorso. Ma la Continuità territoriale che la giunta Solinas vuole fare decollare in pochi giorni è diventato il cuore della contrapposizione politica.

Di fatto il modello proposto da Solinas e dall’assessore ai Trasporti Giorgio Todde non è molto diverso da quello che aveva elaborato la giunta Pigliaru e l’ex assessore Carlo Careddu. Almeno per le parti che si conoscono. Perché resta da capire quale sarà la frequenza dei voli in continuità e quali saranno i servizi richiesti alle compagnie.

Nella proposta presentata dal centrodestra c’è anche la richiesta di attivare la continuità con Bologna, Napoli, Verona e Torino. L’altra differenza è sul costo del biglietto per i residenti che scende di una ventina di euro.

Nessuna possibilità di ottenere la tariffa unica. E l’assessore Todde ha fatto capire che l’Europa su questo punto è stata intransigente. La Regione ha ottenuto la doppia tariffa. Otto mesi con i non residenti che pagheranno il doppio rispetto ai sardi, e nei quattro estivi non ci sarà un limite al costo del biglietto per i non residenti.

E proprio su questo punto che la polemica diventa politica. L’ex assessore Careddu rompe il silenzio, traccia in modo preciso le differenze tra i due bandi, e fa anche una proposta. «Con i soldi risparmiati dalla cancellazione della tariffa unica e dalla proposizione di un bando al ribasso, la giunta faccia viaggiare i sardi a un prezzo simbolico – dice Careddu –. Le tariffe proposte in questi giorni per i residenti, con lo scopo di mascherare il bluff sulla tariffa unica, non sono proporzionate al danno economico che la Sardegna e il turismo potrebbero subire con la nuova continuità territoriale targata Solinas».

Careddu ripercorre quest’ultimo anno di giunta. «Non voglio fare polemica – continua –. Ma davanti alle ultime vicende della Ct1 e al richiamo al “realismo magico” di Garcia Marquez di Solinas, non posso fare a meno di intervenire su un tema vitale per l’isola. Rivendico con orgoglio di avere contribuito a scrivere il progetto di continuità territoriale oggetto del bando aggiudicato nel 2018 e poi revocato da Solinas come suo primo atto di governo. Quel progetto di Ct1 nasceva per aumentare il numero dei posti e delle frequenze. Riservare alcuni “sedili” a chi, per motivi di salute, avesse avuto necessità di raggiungere gli ospedali della penisola, di estendere la continuità a tutti i viaggiatori sulla scorta di una tariffa differenziata valida tutto l’anno anche per i non residenti e evitare ai sardi l’aumento delle tariffe. I biglietti agevolati erano riservati solo ai residenti. Ai non residenti un prezzo doppio nei mesi invernali e un prezzo triplo nei quattro mesi estivi. Non ho mai fatto mistero di iscrivermi alla scuola di pensiero di chi ritiene vitale per l’Isola estendere la continuità territoriale aerea anche ai non residenti e ai nativi in Sardegna ma residenti altrove, seppure a prezzi differenti rispetto ai residenti».

Poi l’ex assessore fa un affondo. «Il resto è storia recente: la lettera del 26 marzo 2019 con la quale la Commissione europea, spinta dai ricorsi di un vettore low cost, osservava che il bando appena aggiudicato non fosse conforme al regolamento europeo. Ho sempre sostenuto che fosse un errore irreversibile cedere davanti all’ennesima presa di posizione dell’Ue. Era fin da subito evidente anche ai più sprovveduti che il Presidente, nel momento in cui ha deciso di revocare i bandi della Giunta Pigliaru rinunciando a difenderli di fronte all’Ue, non avrebbe mai potuto ottenere l'approvazione da parte della Commissione europea di una continuità aerea più ambiziosa di quella revocata, come invece aveva promesso urbi et orbi. Chinare il capo dinnanzi al diktat europeo ha infatti condannato la Regione a scrivere un bando meno ambizioso rispetto a quello revocato. Altro che tariffa unica e maggiori collegamenti come aveva garantito Solinas. La liberalizzazione della tariffa nel periodo estivo per i non residenti e la riduzione della continuità in termini di capacità è figlia di quella scelta poco coraggiosa e poco lungimirante. Ma il Presidente Solinas, responsabile di quella scelta a mio avviso dannosa visto che oggi ci condanna in parte al libero mercato, eviti di autoassolversi e di sorvolare con eccessiva disinvoltura sulla sua "capriola" relativa alla necessità della tariffa unica per tutti come se “il passato fosse una terra straniera”. Dopo avere abusato della credulità dei sardi per un anno con la promessa solenne, fra le altre cose, della tariffa unica, oggi non può permettersi di richiamare tutti al buon senso e di ergersi a censore dell'operato altrui».

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