La Nuova Sardegna

«La delibera del 2017 aprì la strada»

«La delibera del 2017 aprì la strada»

«Nel 2017 abbiamo recepito l’accordo Stato-Regioni per interventi assistiti con animali e in alcuni ospedali è stata già sperimentata»: sul suo profilo facebook l’ex assessore alla sanità Luigi Arru...

23 gennaio 2020
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«Nel 2017 abbiamo recepito l’accordo Stato-Regioni per interventi assistiti con animali e in alcuni ospedali è stata già sperimentata»: sul suo profilo facebook l’ex assessore alla sanità Luigi Arru ricorda gli sforzi che vennero fatti durante la giunta Pigliaru per diffondere la pet therapy. Anche se ancora molte strutture ospedaliere sarde nicchiano sulla questione. Era il segno di un’attenzione nei confronti del ruolo che l’interazione tra uomo-animale e i suoi ancora non del tutto conosciuti benefici. Ma in quella deliberazione della giunta del 21 marzo 2017 era già presente anche l’obiettivo di adottare “iniziative intese ad agevolare il mantenimento del contatto delle persone, anziani e bambini in particolare, siano esse residenti presso (...) case di riposo e strutture protette o ricoverate presso Istituti di cura, con animali da compagnia di loro proprietà (...)” Ovvero consentire l’incontro con gli animali in corsia, ciò che una mozione del centrodestra ancora ferma in Consiglio si propone di ottenere. Arru ricorda che quel recepimento si svolse sull’onda emotiva della lettera di una piccola paziente di 7 anni, Elena, ricoverata al Microcitemico di Cagliari. Sei mesi prima di morire per tumore, nel 2011, aveva scritto ai medici: «Come vorrei stare insieme al mio cagnolino anche quando sono ricoverata». «Abbiamo lavorato per introdurre anche la modalità dell’ingresso di animali da compagnia, per onorare la promessa della mamma di quella bambina», ha detto Arru in risposta a Salvatore Cappai, l’avvocato che ha lanciato la petizione per gli animali in corsia e che ha scritto un libro sul problema. «Ho avuto modo – dice Cappai – di sentire tante storie di persone che, magari poco prima di morire, esprimevano come ultimo desiderio di incontrare il proprio cane o il proprio gatto. Desiderio negato. Vista la sensibilità che avete manifestato col vostro lavoro, lavoriamo per far sì che si possano avere entrambe le cose: pet therapy e visite controllate a pazienti ricoverati a lungo. Una cosa non esclude l'altra». (a.palm.)



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