La Nuova Sardegna

L’opposizione attacca: dalla giunta 10 mesi di nulla

di Umberto Aime
L’opposizione attacca: dalla giunta 10 mesi di nulla

Ma i leader della minoranza vanno oltre: «È stato prodotto un falso»  Sotto accusa il disegno di legge dei direttori generali, mai arrivato in Consiglio

24 gennaio 2020
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CAGLIARI. L’atto accusa delle opposizioni stavolta è pesante. «La giunta Solinas ha commesso un falso», denunciano insieme Partito democratico, Progressisti, Movimento Cinque stelle e Liberi e Uguali. Il loro è un fuoco di fila compatto e implacabile. Un plotone d’esecuzione.

Quando e come la Giunta avrebbe consumato il falso?

«A ottobre, con un disegno di legge. Sostiene di averlo trasmesso al Consiglio regionale e invece qui non è arrivato. Mai»

Dove sarebbe il reato?

«Qualche mese dopo, a dicembre, sostenendo tra l’altro che il Consiglio fosse in forte ritardo nel licenziare la legge, ma non era vero, il governatore e gli assessori hanno prorogato per altri sei mesi, fino al 30 giugno, l’incarico ai 20 direttori generali degli assessorati».

Presunti colpevoli, governatore e assessori, ma perché?

«Hanno violato una legge nazionale che dice: quei contratti devono avere una durata minima di tre o sei anni, per evitare al vertice di un’amministrazione pubblica, i direttori generali, di finire sotto scacco e in ostaggio della politica. Però la Giunta pur di forzare quella legge nazionale, dopo aver scaricato false responsabilità sul Consiglio, comunque ha allungato gli incarichi ai manager per pochi mesi. Non poteva farlo».

Cosa potrebbe accadere?

«Con quel falso a monte, da dicembre in poi per noi sono nulli tutti gli atti amministrativi della Regione. Sono stati firmati da chi è rimasto in carica in modo illegittimo».

Avete le prove?

«Sono documentali, dalla prima all’ultima. Tra l’altro, guarda caso, proprio il disegno di legge fantasma è l’unica decisione non ancora pubblica e cliccabile fra quelle votate, una quarantina, dalla Giunta nella riunione del 3 ottobre. Dunque, non solo c’è un falso, ma anche zero spaccato in trasparenza».

Invece le prove del caos in Regione quali sarebbero?

«Il vecchio direttore generale dell’assessorato al personale – Carmine Spinelli – s’è dimesso per non essere coinvolto in questo pasticcio. Oppure Antonio Belloi guida la Protezione civile, ma senza avere un contratto».

Presenterete un esposto?

«Sappiamo che stanno già indagando dopo la nostra denuncia».

Chi?

«Non spetta a noi dirlo».

Scenario e replica in differita. I quattro portavoce della minoranza – Gianfranco Ganau per il Pd, i Progressisti Francesco Agus e Massimo Zedda e la capogruppo dei Cinque stelle, Desirè Manca – si sono alternati, senza risparmiarsi, nell’atto d’accusa. Dopo la loro denuncia, dalla Regione non hanno replicato. Anche se, in un intervento pubblicato dalla Nuova qualche giorno fa, il presidente Solinas aveva risposto così alle prime contestazioni, sempre sullo stesso disegno di legge, da parte della minoranza: «Delibere fantasma? È assurdo. Sono solo accuse infondate e personali».

Attacco politico. L’opposizione ha affondato i colpi anche sul resto. «In questi dieci mesi di governo – sono state le parole di Desirè Manca – la giunta Solinas ha pensato solo alle poltrone e a tener a bada gli appetiti della maggioranza, non certo ai sardi». Francesco Agus ha rincarato la dose: «Tutto è bloccato anche in Consiglio. Il centrodestra vive sulle nuvole, non affronta i problemi della gente e nasconde persino quel poco che fa male. Dov’è la Finanziaria di cui tutti parlano in maggioranza, ma senza avere in mano neanche un straccio di documento contabile?». Gianfranco Ganau ha alzato il tono della sfida: «La nostra opposizione sarà sempre più dura se questa maggioranza continuerà a scatenare il caos e a non rispettare le leggi». Massimo Zedda, infine, ha sparato ad alzo zero: «l ritorno dei consigli d’amministrazione negli enti, imposto da Solinas, ai sardi costerà 3 milioni e mezzo in più. Soldi sprecati, gettati via».

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