La Nuova Sardegna

Boeddu: trasporto locale, si cambi

Boeddu: trasporto locale, si cambi

Il segretario Filt Cgil all’assessore Todde: riforma che salvaguardi servizi e posti

29 gennaio 2020
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CAGLIARI. «Arrivando a una riforma del trasporto pubblico locale dopo molte regioni d’Italia, abbiamo il vantaggio di poter evitare di commettere gli stessi errori in cui sono incappate altre giunte regionali». È la convinzione che ha animato il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu, nell’incontro avuto ieri con l’assessore regionale dei trasporti Giorgio Todde.

«È stato il primo con questo tema all’ordine del giorno da quando si è insediata la giunta», puntualizza il sindacalista. Boeddu ha avuto modo di mettere in fila tutte le problematiche che affliggono il comparto ma ha anche esposto la sua idea di riforma del settore del trasporto pubblico locale. Che deve essere capace di tenere insieme due tipi di esigenze: quelle dei passeggeri e più in particolare dei pendolari, garantendo un livello di servizi «dignitoso, efficace ed efficiente»; e quelle dell’insieme delle realtà aziendali della Sardegna, che – afferma – «sono il fiore all’occhiello a livello nazionale per produttività». Qualunque decisione «non deve porre a rischio alcun posto di lavoro».

La soluzione che il segretario della Filt Cgil ha prospettato all’assessore è stata «di valutare la possibilità di un unico bacino regionale, evitando nel contempo di moltiplicare i lotti di azione; affidamento “in house” del servizio di trasporto pubblico, con affidamenti diretti sulla falsariga di quanto già fatto anche in Sardegna con Trenitalia». Affidamenti – precisa – «dalla durata non inferiore ai 10 anni, il tempo minimo necessario affinché le aziende possano programmare, investire e innovare».

Chiaro che occorrono risorse «e quelle da mettere a disposizione per il settore del trasporto pubblico locale dovranno essere ritoccate e aggiornate» dice Boeddu, che fa un parallelo con la realtà lombarda: «Non è pensabile che l’Atm di Milano riceva un contributo per chilometro prodotto pari ad oltre il doppio di quanto la Regione eroga all’Arst, l’azienda regionale sarda trasporti. Il sistema è prossimo al collasso sopratutto per questa ragione».

Secondo Boeddu l’assessore Todde «ha dimostrato grande sensibilità e volontà di arrivare a una riforma condivisa anche dalle parti sociali, riservandosi di dare alcune risposte ed opinioni alle idee esposte durante il tavolo». Lo ha però invitato «a non commettere il medesimo errore commesso con la continuità territoriale aerea», in modo da elaborare un piano efficace «in tempi rapidi, evitando di arrivare lunghi alla meta».

E annuncia che nei prossimi giorni insieme alle altre sigle sindacali verrà elaborato un documento di sintesi su come la riforma del Tpl potrebbe rilanciare un settore strategico per la mobilità interna sarda. (a.palm.)

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